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25Agosto2022
Lectio euristica
Tra l’idea e la realtà,
tra la motivazione e l’atto,
cade l’ombra.
T.S. Eliot
Il
caso Ettore Majorana, punto.
di Fernando Luigi Fazzi
Peccato che i dialoghi fra me e Leonardo Sciascia si sono
interrotti per l’incurabile malattia che portò u zuNardu alla fine
dei suoi giorni.
Nell’ultimo periodo della sua vita, nel prepararsi al trapasso, non
volle, ma soprattutto non poté, più affrontare “ problemi spinosi e
complessi ”, non per mancanza di lucidità mentale, questa la
conservò sino all’ultimo, ma proprio per mancanza di forze fisiche.
I lunghi dibattiti richiedono non poche energie fisiche e mentali,
perché non sono coinvolte solo mente e parola, ma sentimenti intimi
che, ogni volta, è difficile esternare, se non forzando la nostra
interiore riluttanza nel darli “ in pasto ” a chi spesso non ci
capisce e quindi non è in grado di entrare sulla stessa lunghezza
d’onda.
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Perché la Mafia
alligna in Sicilia
da più di 160 anni?
Mafia, termine complesso, e sempre più composito, le cui
commistioni, le cui mescolanze, crescono alla velocità di un cancro
che si estende, giorno dopo giorno, nel singolo come nel sociale,
dal basso verso l’alto e dall’alto verso il mondo .
Anch’essa si è “allineata” ai tempi: si è globalizzata.
Dopo il periodo stragista e lo scioglimento del Pool Antimafia,
successivo, per raggiunti limiti di età “promoveatur ut amoveatur”,
del Giudice Antonino Caponnetto: chi gli succedette ritenne
opportuno oscurare i meriti del Pool.
Il passo successivo fu relegare nell’angolo Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino, artefici e fautori delmaxiprocessoa Cosa Nostra.
La bomba atomica sulla testa della “piovra mafiosa”, il cui
obiettivo era sferrare un colpo mortale ad essa. A questo cancro
sociale, subdolo e presente a macchia d’olio in Sicilia, con mire
nazionali ed internazionali.
La reazione verticistica delle “menti raffinate”, come definite da
Falcone, assise su comodi e lussuosi scanni del potere politico
(alla mercé del potere economico), fu quella di iniziare da
Caponnetto (promoveatur utamoveatur), per delegittimare il Pool ed
emarginare, “isolare” Falcone e Borsellino, massimi esponenti
operativi. Il fine era: chiudere in gabbia i due “guerrieri senza
macchia e senza paura”, Cavalieri della Giustizia, dopo averli
spogliati d’ogni arma.Furono sbranati da un’orda di bestie feroci.
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18 Novembre 2021
DELOCALIZZAZIONE. CANCRO DELL’ITALIA
Ogni mattina, già alle sei attingo le notizie del giorno dai
giornali e dai telegiornali, e le notizie che mi fanno più male
hanno una parola altisonante:
“DELOCALIZZAZIONE”
Cioè da 100 a 1.000 e più famiglie perdono il lavoro e si riducono
sul lastrico.
C’è una locuzione, un detto in Sicilia per definire questa
improvvisa totale spoliazione: “Restanu cu na manu davanti e l’altra
darrè”, cioè totalmente nudi spogliati di ogni cosa, anche della
dignità. Costretti a proteggere la loro nudità, esteriore ed
interiore, coprendosi, metaforicamente, con una mano il basso ventre
(il pube) e l’altra dietro (il deretano): uomini, donne, figli e
nipoti, tutta la famiglia; specialmente al Sud, ma anche nel Nord,
se pur più agiato.
Un trauma sociale insanabile.
Alla ennesima provocazione affinché personalmente scenda dagli stadi
eterici degli ideali e metta le mani, la mente ed il cuore, nel
coacervo della concretezza: ecco la formula!
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IGNAZIO BUTTITTA ED IO
Conobbi Ignazio Buttitta in circostanze particolari.
Mio cugino Gigi Fazzi aveva, negli anni settanta ad Enna, una bella
ed assortita libreria con molte primizie letterarie.
Sapendomi cultore della poesia, anche di quella dialettale, mi
regalò un libro di poesia di un suo caro amico, dichiarato comunista
come lui, Ignazio Buttitta.
Passavo le vacanze natalizie ad Enna, a casa di mia madre.
Quell’anno le trascorsi leggendo attentamente le poesie sociali di
Buttitta.
In libreria mi procurai tutto ciò che mio cugino aveva di Buttitta.
Decisi di volerlo incontrare. Così appena, per ragioni di lavoro,
fui a Palermo, gli telefonai e ci incontrammo nella sua villa
all’Aspra di Bagheria, situata su una collinetta di fronte al mare.
Quell’incontro ci legò culturalmente per circa dieci anni. Ci
facemmo reciprocamente degli “assist” culturali. Pubblicammo in
antologie scolastiche e riviste, insieme facemmo recitals di poesie
in tutte le parti dell’isola, compresa l’Università di Catania.
Arrivammo sino a Milano. Fummo inseparabili.
Trascorrevamo lungo tempo in discussioni poetiche, culturali,
politiche. Voleva, a tutti i costi, convincermi a iscrivermi al
partito comunista, diceva ‘come Sciascia, Guttuso, Vittorini…’ suoi
carissimi amici.
Lo voleva fortemente affinché il partito mi prendesse sotto le sue
ali, per farmi crescere in quel mondo culturale ove “albergava”
quasi tutta “l’intellighenzia nazionale”. Spianandomi la strada.
Non mi legai e non mi sono mai legato ad un partito, tranne un
brevissimo periodo nel quale avrei voluto far prendere coscienza ai
siciliani dei loro diritti di cittadini italiani “bistrattati”,
senza il dovuto riconoscimento nei confronti di un popolo con
quattromila anni di civiltà sulle spalle, tenuto legato ai bisogni
primari.
Così decisi di stilare uno statuto per un partito sicilianista che,
contrariamente alle mie indicazioni, civili ma incisive, volle fare
di testa sua e si dissolse nell’inefficienza operativa. Un ramo del
quale fu il movimento che assurse per breve tempo agli onori della
cronaca “I Forconi”. *
Capii che un popolo, sino a quando non prende coscienza “unanime”
dei propri diritti, è destinato ad essere emarginato da un sistema
politico al cui vertice c’è chi pensa e provvede affinché gli
interessi delle lobby finanziarie prevalgono sempre e comunque sui
diritti fondamentali dell’uomo.
L’impegno culturale, per quanto giusto e sacrosanto, senza l’afflato
di un popolo, non sortisce l’effetto sperato: smuovere le coscienze.
Rimane la voce di un profeta che grida nel deserto, con la speranza
in un futuro migliore; spingendo, il singolo, l’immane “carretto”
del passo da lumaca dell’animo umano.
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27/09/2019
La Libreria
Giorni fa una mia nipotina di sei anni si intrufola nel mio
studio e con una vocina da piccola cospiratrice mi chiede,
sbarrando gli occhi curiosi, guardandomi come in attesa che le
svelassi un segreto: “Zio, posso chiederti una cosa?”. “Si,
dimmi!”. Ma i tanti libri che ci sono nelle librerie del salone,
li hai letti tutti?”. “Si amore, quasi tutti. E qualcuno anche
più di una volta”. Le si dipinge il volto di meraviglia. “Vedo
che leggi tanto, ancora, tutti i giorni. Perché?”. “Perché sono
una persona curiosa, sempre alla ricerca di nuove conoscenze.”.
“In questi libri trovi tutto quello di cui sei curioso?”. “Non
tutto, per questo, anche le altre case in cui ho abitato, e che
saltuariamente visito, le ho riempite di libri, ai quali ricorro
quando ne ho bisogno”. “A scuola, quando eri piccolo, cosa
facevi?”. “Ai libri di scuola, quando ero piccolo, e sino al
completamento degli studi scolastici, dedicavo il tempo
strettamente necessario. Calcola, mediamente un'ora o poco più.
Ero in collegio e nelle rimanenti ore di studio, dedicavo la mia
attenzione alla lettura di libri che mi facessero viaggiare nel
tempo e nello spazio” Avevo sin d'allora fame e sete di
conoscenza. Trovavo tutto interessante.
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29 luglio 2021
“Giustizia Terrena” –
“Giustizia Divina” – “Giustezza”
Con il termine “Ius”, sostantivo neutro, i latini indicavano il
diritto, la giusta misura. Esso si può applicare per indicare un
fattore morale, legale, religioso, universale (il diritto di tutto
un popolo, ...alla sopravvivenza… di una specie animale o
vegetale…), e il diritto personale che riguarda il singolo.
L’abitudine a filosofare spesso è quella che partendo da un piccolo
punto, che i molti ritengono “fermo ed assoluto“, si apre una
immensa voragine di domande, inesattezze, incompletezze, errori,
storture; e qui mi fermo, non volendo passare per saccente e
petulante.
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11 Settembre 2021
America, gendarme del mondo
Vent’anni fa L’America subiva il più efferato atto terroristico
della storia, successivo alla seconda guerra mondiale. Sembra
che da Hitler, con l’occupazione della Polonia; il Giappone con
Pearl Harbor; Francia ed Inghilterra con l’attacco a Gheddafi;
l’America con l’attacco a Saddam Hussein, la scelta dell’atto
proditorio stia diventando un sistema.
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“Giustizia
Terrena” – “Giustizia Divina” – “Giustezza”
Con il termine “Ius”, sostantivo neutro, i latini indicavano il
diritto, la giusta misura. Esso si può applicare per indicare un
fattore morale, legale, religioso, universale (il diritto di
tutto un popolo, ...alla sopravvivenza… di una specie animale o
vegetale…), e il diritto personale che riguarda il singolo.
L’abitudine a filosofare spesso è quella che partendo da un
piccolo punto, che i molti ritengono “fermo ed assoluto“, si
apre una immensa voragine di domande, inesattezze,
incompletezze, errori, storture; e qui mi fermo, non volendo
passare per saccente e petulante.
Ma una cosa la devo aggiungere, queste voragini che si aprono
sotto i piedi delle certezze assolute sono come “buchi neri”
nell’universo della natura umana.
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Il caso Vittorio
Ribaudo
Non ho mai alzato la penna… Per chi non lo sapesse uso la
penna e non il computer (non ho bisogno dei suggerimenti di una
stupida macchina, per scrivere). Dedico: carta, penna e calamaio “ad
personam” con una rarità unica.
I miei scritti sono rivolti al sociale, al bene del popolo, al bene
dell’uomo nel suo mondo fatto di contrasti e di dolore.
Lo faccio per scuoterli nel profondo, nella coscienza, in quella
labile porticina che ciascuno di noi si porta dentro.Talvolta
offuscata, talaltra quasi fievole che tende alla inconsistenza; ma
sempre presente, pronta a risvegliarsi al suo richiamo.
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Il Vento della Vita - Maria
Anna e Alessandro
di Orazio Ragusa
Ritrovo dopo circa sessantadue anni un caro amico della giovinezza,
quando i sogni e le aspirazioni si confondono e si accavallano.
Eravamo solo ragazzoni dalle verdi speranze, in una città, più che
un borgo, Enna.
È lì che inconsapevolmente si formavano le aspirazioni per la
scrittura. Nelle lunghe passeggiate del corso ove era facile formare
“crocchio” per strada, o in un bar-salotto, il cosiddetto Bar del
Belvedere, con la frescura dei pini, e al centro la fontana del
“Ratto di Proserpina”, copia dell’originale del Bernini.
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Ai lettori
presenti e futuri,
severi giudici
Panta rei
Non sorprenderti se la mia mente “crazy horse” corre libera senza
briglie e senza staffe.
Voglio confessarti, come in confessionale, perché “scandaglio” le
anime ribelli.
Ho approfondito intensamente i moti interiori di personaggi
storico-letterari, quali. “Lancilot du lac, Don Juan, Casanova,
Byron, Porfirio Rubirosa, Garcìa Lorca, Prévert, Foscolo, Leopardi,
Dante, Kierkegaard (Il Diaro del seduttore), Nice (Nietzsche), e poi
Kant, Freud, Pirandello, Heinstein, Ernest Hemingway (Fiesta)...”,
ed infiniti altri soggetti, i più disparati fra loro, il cui unico
filo conduttore che li accomuna è “la sete d'amore”.
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Anthropos o Thnetos
Anthropos, termine del greco antico che costituisce oggi suffisso
per parole composte, le quali indicano una “attività umana”, come
“antropologo”, “antropologia”, per indicare lo studio delle
molteplici attività umane.
Una scienza sempre più complessa che si evolve con la continua
evoluzione psico-fisica dell’uomo.
Studia popoli, luoghi, risorse, usanze e caratteristiche, le più
diversificate, del globo.
Spesso in contrasto con quanto sostengono le attuali scienze
moderne della tecnica e del tecnicismo che tutto intendono
classificare secondo il metro della produzione e dei consumi, a fini
prettamente economici, trasformando l’uomo in “unità di consumo”.
L’uomo nasce e si evolve portandosi dietro, nel DNA (acido
desossiribonucleico), in quella doppia spirale, la storia millenaria
della sua esistenza.
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IL SOGNO AMERICANO
Figlio come sono della seconda guerra mondiale, insieme al latte
materno mi fu inculcato, nella mente e nel cuore, il sogno
americano, che avrebbe risolto, una volta per tutte, le piaghe
del mondo.
All’inseguimento di questo sogno non distolsero, nella mente e
nei cuori di noi siciliani -che da secoli inseguivamo il detto
aristotelico di “libero uomo in libero stato”, sin dalla “prima
guerra servile”, contro l’oppressione e la tirannia- non ci
resero edotti neppure i bombardamenti a tappeto anglo-americani,
che tanti morti di inermi cittadini avevano causato.
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Lettera aperta.
Al
Presidente della Repubblica Italiana
S.E. Sergio Mattarella Al Presidente del Consiglio dei Ministri
della Repubblica Italiana Prof.re Mario Draghi
Al Prof. Avv. Giuseppe Conte.
Al Cav. Silvio Berlusconi
Al Segretario della Lega Senatore Matteo Salvini
Al Presidente del Partito Fratelli d’Italia
Giorgia Meloni
Al Segretario del PD Prof.re Enrico Letta
Al Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale
Luigi Di Maio.
Al Capo Politico del Movimento 5 Stelle,
Vito Crimi
La presente ”lettera aperta” viene inviata ai politici illuminati
affinché promuovano un dibattito serio e profondo sul tema della
”sopravvivenza” della nostra identità e realtà nazionale, in un
contesto più equilibrato tra Stato e Cittadini Italiani, che, in
questo caso sarebbe anche positivamente europeista.
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In nome del popolo.
Ho
soppesato con cura se esprimermi o meno, pro o contro la mentalità
comune, e raccogliere la provocazione fattami da un caro amico
sull’utilità o meno del perseguimento di ideali nel contesto in cui
viviamo, di una società dedita al consumismo più spietato ed a
tratti persino feroce, aberrante.
Le
parole esatte sono state: “In una società come la nostra, gli ideali
non hanno presa nell’animo delle ‘masse’ ”...
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Catania 20 novembre 2020
Lettera aperta.
Allego queste poche righe ad una prima raccolta di alcuni miei
articoli reperiti qua e là dall’Associazione Culturale Ethos, la
quale benevolmente ne ha fatto e continua a farne tesoro, in una
rubrica dalla definizione impegnativa “I Medaglioni”, il cui fine
dovrebbe essere darne testimonianza ai suoi raffinati lettori ed
agli amici più intimi.
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A che e quando “Cultura”
Prima di affrontare il tema, bisogna mettersi
d’accordo su cosa si intende col termine ‘cultura’.
Il pensiero comune prevede che la persona
‘acculturata’ sia a conoscenza di cose, fatti e pensieri inerenti un
determinato settore dello scibile umano.
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Mafia si, mafia no, mafia a tutto
tondo
Ero a Palermo l’8 ed il 9 marzo 2002 per una
conferenza internazionale presso la facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Palermo dal tema: “Letteratura e Storia”. Il caso
Camilleri.
Il Preside della facoltà Antonino Buttitta (figlio di
Ignazio) ospitava Andrea Camilleri, prima che gli fosse consegnata
la “Laurea Honoris Causa in Lingue e Letterature Straniere” dalla
IULM - Libera Università di Milano.
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Musicalità del termine, musicalità del verso
Musicalità del verso si dice ogni qualvolta si vuole
affermare più che la scorrevolezza, la “vis”, proprio “la potenza”
del verso
Prendiamo per esempio Dante che identifica ‘in due
versi’ la situazione politica e sociale dell’Italia del suo tempo:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello / nave senza nocchiere in gran
tempesta…”, parafrasi di “Povera Italia ridotta in schiavitù / nave
alla deriva nel pieno della tempesta…” (versi 76 e 77, VI canto del
Purgatorio).
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La questione morale
Ad ogni angolo della strada che dovrebbe portare l’uomo al continuo
avanzamento verso il benessere, quello che erroneamente viene
sbandierato come “felicità”, c’è la cosiddetta “Questione
Morale”, ‘l’araba fenice’ che tutti cercano e quasi nessuno
trova.
C’è da chiedersi ingenuamente il perché...
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E con la
pandemia ,
arrivò
lo tsunami economico .
Ancora non siamo riusciti a “
reggimentare “ la pandemia di Covid 19, che è apparso
all’orizzonte uno tsunami economico che incalza alle terga gli
italiani . Una distruzione di uomini ed entità economiche senza
precedenti, nell’era della “ civiltà tecnologica e della scienza
“ . Entrambi settori , questi , che dovrebbero metterci al
riparo da errori ‘ eclatanti’ .
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Egregio
Presidente
ASSOCIAZIONE
ETHOS - Viagrande,
faccio seguito alla tua puntuale e precisa
lettera aperta del 6 giugno u.s., inviata tramite PEC al Presidente
del Consiglio Prof. Giuseppe Conte, al Ministro della Salute On.
Roberto Speranza e all’Assessore alla Sanità della Regione Sicilia
Ruggero Razza, per associarmi a quanto da te descritto nel
dettaglio, sul non consono atteggiamento del tuo medico di base, e
farne una campagna più ampia sulla figura ed il ruolo del medico di
base.
Da parte mia, chiedendo ai politici di riferimento, e più ampiamente
al Governo, di affrontare, una volta per tutte, seriamente, una
revisione “radicale” del problema sanitario italiano, imponendo per
legge regole più precise nelle figure e nei ruoli che questa enorme
“idra” dalle cento teste presenta.
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Catania 16 Maggio 2020.
Silvia
Romano e la sindrome di Stoccolma .
Sono passati otto giorni dalla
liberazione di Silvia Romano ed il suo rientro in Italia , e le
polemiche , non si attenuano , bensì “ lievitano “ in un crescendo
indiscriminato ed indiscriminabile , proveniente da tutte le frange
sociali del nostro “ Bel Paese “ . Avevo deciso di tenermi alla
larga dalle polemiche sul caso specifico, che ha per giorni “
riempito “ lo spazio di tutti i social , ligi come sono al loro
compito di “ sciacallaggio “ , pronti a cibarsi , digerire e dare in
pasto ai loro figli , gli ascoltatori passivi , che pendono dalle
loro “ insulse “ labbra . .......leggi
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24 aprile alle ore 21:05
Coronavirus,
flagello di Dio
Siamo in primavera inoltrata . La
natura, nella sua interezza si apre alla vita . Il nostro corpo , le
nostre narici , al mattino , alle prime luci dell’alba nel silenzio
e nella penombra , si inondano di profumi che spirano dai campi e
dalle montagne . Mi ricordo quando , dopo un lungo periodo della mia
vita passato nel Nord Italia , con tutta la mia famiglia al seguito
; il cui obiettivo era una “carriera lavorativa”proiettata verso
esperienze e successi internazionali; dopo avere cozzato contro
l’egoismo smodato , insito nel “ carrierismo “ , infarcito dal
proverbio “ mors tua , vita mea “, sempre con il pugnale da
congiurato nascosto sotto i drappeggi del “ mantello “
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Il
coronavirus nell’era del consumismo.
“ Il terrore “ , ha disseminato nel mondo questa millesimale entità
virale a forma di palla tempestata di piccole ventose , il cui
aspetto e funzione rappresentano , per il corpo umano , come per le
navi rappresentarono , nella seconda guerra mondiale , le mine
marine messe al largo nei mari a protezione di siti militari .
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S. Valentino
SENTIMENTO E SENTIMENTALISMO
I due termini ‘sentimento’ e ‘sentimentalismo’, a primo acchito
sembrerebbe che parlano dello stesso argomento, il sentire profondo
dell’essere umano. Tutt’altro, sono esattamente l’uno l’opposto
dell’altro.
Il ‘sentimento’ è qualcosa che emerge e s’appiglia nell’animo o
anima che dir si voglia. Scava nel profondo ed è frutto di grande
travaglio interiore.
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Paganini non ripete
Ci sono girato attorno al famoso detto:
“Paganini non ripete!” per lungo tempo. Sino a quando mi sono
accorto che anche io ho adottato più volte, ed oggi adotto sempre
più, questo atteggiamento.
Non solo nel dialogo quotidiano, quando lo faccio notare ai tanti
il cui unico sistema di persuasione è la ripetizione all’infinito
dello stesso concetto, anche se con parole differenti. Piuttosto
che, negli atteggiamenti dei superficiali, verso fatti per loro
importanti. Quisquiglie di scarsa o poca importanza.
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Catania 9 Gennaio 2020
Agli amici ennesi.
Enna, gli anni
ruggenti
Nella mia autobiografia ho descritto,
su richiesta dell’Archivio Storico del Comune di Enna, come nacque
l’idea di dedicare una statua in bronzo ad Euno, lo schiavo ribelle
che nel 135a.c. mosse la Prima Guerra Servile contro Roma,
l’esercito più potente del mondo di allora, e lo fece tremare.
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Il viaggio di una vita
Che strano, i miei viaggi cominciano sempre davanti un foglio
bianco. Forse perché è il viaggio che ho inseguito in tutta la mia
esistenza. Il candore che nasce dalla conoscenza profonda di uno
spirito inquieto.
È un viaggio infinito, fatto di stadi concentrici, ove il passaggio
da uno stadio al successivo, è sempre periglioso ed incerto.
Recita un famoso detto indiano: “Voler conoscere la profondità
dell’animo umano è come voler svuotare il mare con una ciotola”. È
un sogno impossibile. Probabilmente proprio per questo è
affascinante.
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Notorietà, male
del Secolo
‘Costi quel che costi’, la notorietà è diventata una priorità
assoluta, fine a se stessa.
E per essa si commettono cose impensabili, per una mente sana.
La scala dei valori è diventata infinita, e corre sul filo di un
affilatissimo rasoio.
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(Roma 12 0ttobra 2019) |
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Catania 05 ottobre 2019
Università, regno di Arìmane
“Il regno di Arìmane”, descritto da Eduard Schuré, risale ai magi
persiani.
È il regno della bestia, l’apoteosi del male che regna con ‘le
potenze della terra: il potere, il denaro, la forza, la violenza,
l’egoismo, la falsità, la prevaricazione, l’odio, la demagogia, la
guerra…’
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Catania 27
Settembre 2019
La
sanità… un poco qua, un poco la, in Italia
Mentre mi accingo a scrivere, sulla sanità nazionale, mi sovvengono
alla mente due ‘slogan’ che, scusate, voglio fissare sin da subito,
ad evitare di dimenticarmene; e che poi chiarirò in maniera più
dettagliata:
- Questo sistema non potrà essere cambiato neanche da una
rivoluzione!
- Le vostre sfide, saranno le nostre sfide.
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Catania 25 Settembre 2019
Caccia agli
evasori!
“Caccia agli evasori”, a me suona tanto come se mi dicessero
‘caccia all’uomo!’
Probabilmente avrei dovuto intitolare l’articolo “caccia alle
streghe” di medioevale memoria.
E non da ora, nooo… è da un bel po’ di tempo che ‘la televisione
spazzatura’ fa da ‘grancassa’ a una delle tante favole (leggasi
balle) inventate da politici e non, supportati da ‘economisti’
grandemente ‘illuminati’, quelli che camminano con lo
‘statisticometro’ in tasca (internet li aiuta tanto!); pochi, coloro
che si salvano.
E poi direttori generali di tutta una serie di enti ‘sanguisughe’,
preposti a succhiare sangue al ‘cittadino onesto’ (grande
pagatore!).
“Loro” non sanno, non si rendono conto, che stanno sfiorando, a dir
poco, una ‘rivoluzione fiscale’ del tipo di quella messa in atto da
Gandhi, contro l’imperialismo Britannico: ‘resistenza passiva’.
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Talk Show politici,
che cosa mirabolante
Salvini, si il segretario della “Lega Nord”, lombardo - veneta.
Quella di Alberto da Giussano, personaggio idealizzato, forse mai
esistito, preso a simbolo, trentacinque anni or sono dal ‘Senatur’
Umberto Bossi.
Voglio stendere un pietoso velo su “Roma ladrona”; “Prima il Nord
di: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna”; “Prima gli italiani” ecc.
Come dire che in Italia ci devono essere popolazione e regioni
predominanti, “contro” altre popolazioni e regioni soggiacenti; e
contro ‘l’estraneo’, lo straniero.
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Istituzioni
e Morale
Un mio articolo, pubblicato sulla rivista
“Sicilia oggi”, alla fine degli anni ‘70, affrontava la problematica
della ‘morale’, con questo titolo:
La morale… non si usa più.
L’articolo partiva da lontano, faceva riferimento alle civiltà
estinte, nel passato dell’umanità, e focalizzava l’attenzione del
lettore sul fattore ricorrente, determinante nel processo di
disgregazione di ogni civiltà passata, ipotizzandone il ripetersi
nel futuro dell’uomo: “la disgregazione morale nei costumi dei
popoli”.
Quando parlo di ‘morale’, non faccio riferimento alla ‘morale
corrente’, la quale altro non è che un ‘edulcorato’ della morale
fondamentale, a sua volta sempre invariata ed invariabile nel
tempo,poiché risiede nell’anima di ognuno di noi e si chiama
‘coscienza’.
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Perché filosofia?
I sofisti e gli antitetici spesso mi chiedono “perché filosofia?”.
Nel rispondere, io stesso mi chiedo la identica cosa.
E volendo razionalizzarne le motivazioni, cercherò di esprimerle
seguendo passo-passo le riflessioni che appaiono nella mia mente,
come un susseguirsi di immagini e di pensieri.
Per arrivare al bandolo di questa complicata matassa, bisogna che
segua una serie di passaggi obbligati, poiché, raramente le scelte
nascono dal nulla. In quanto, ciò che nasce da nulla al nulla porta.
Credo fermamente nei due fattori di cui il nostro Creatore ci dota,
sin dalla nascita, i quali determineranno il corso della nostra
esistenza: la potenza del nostro essere interiore, supportato,
quest’ultimo, da una fervida intelligenza; il ruolo, la mansione, la
‘mission’ alla quale siamo preposti, e che dobbiamo assolvere.
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Oscurantismo
ecclesiae.
Ho dovuto intitolare queste mie riflessioni con un titolo di
altisonante accusa, salvando un po’ del tanto bene esercitato dalla
Chiesa Cattolica, ed infierendo per il tanto male del quale molte
mani si sono macchiate, si continuano a macchiare e certamente si
macchieranno, poiché il demone della ferocia è saldamente ancorato
nell’animo umano.
Divagando, l’altro giorno, su una ricerca sul ‘male’, sono incappato
in una elencazione dei tanti peccati che i credenti, “intrisi di
verità assolute”, hanno del male.
Di quelle azioni e di quei pensieri che elencano e bollano come
‘male assoluto’.
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flf
8 Agosto 2019
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Nemo profeta in
Patria.
“Un profeta non è disprezzato che, nella sua patria, tra i suoi
parenti e in casa sua. (Marco 6-4)”
“Poi aggiunse: “Nessun profeta è bene accetto in patria”. (Luca
4-24)
Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella
sua patria. (Giovanni 4-44)
Gesù applica a se la profezia di Isaia 61-1-2, riferendosi al
rifiuto dei Nazareni nei Suoi confronti.
Frase evangelica oggi applicata per indicare chi spesso viene
rifiutato, non apprezzato da: familiari, colleghi, concittadini,
compaesani, amici…; citata anche da Giordano Bruno, nell’ultimo
capitolo del “De Magia”. .....
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Ass.
Socio-Cult. «ETHOS
- VIAGRANDE»
Presidente Augusto Lucchese
e-mail: ethosassociazione@alice.it
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