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La rubrica del sen. avv. Enzo Palumbo

Avvocato, già Senatore della Repubblica. 

Presidente del Consiglio Nazionale del P.L.I.

 


De profundis per il Porcellum?

di  Vincenzo Palumbo
18 novembre 2013

Man mano che si avvicina la data del 3 dicembre, allorché la Corte Costituzionale affronterà la questione della legittimità costituzionale (in breve, q. l. c.) della legge 270-2005 (il c.d. porcellum), va crescendo il chiacchiericcio sulla improrogabile necessità di riformare quella vergognosa legge elettorale che per ben tre volte... Leggi tutto

 

 

GLI “ISMI” DELLA SECONDA REPUBBLICA
di Enzo Palumbo

 


Nella generale e forse prematura convinzione che l’era di Berlusconi stia volgendo al tramonto, si è acceso il dibattito se gli sopravvivrà il c.d. “berlusconismo”, e cioè quel “meltingpot” piuttosto sgradevole –originato dalla mescolanza di interessi personali e politici, vizi privati e pubblici, messaggi demagogici e contradditori, sguaiatezza comportamentale, ruberie generalizzate, approssimazione intellettuale, incapacità operativa– che ha crescentemente caratterizzato la seconda repubblica e che induce a fare dell’attualità italiana una sconfortante diagnosi... Leggi tutto

 

Magistratura, tra “ordine” e “potere”.

di Enzo Palumbo
pubblicato il 9 ago 2013 su © Rivoluzione Liberale
 


Le ultime vicende giudiziarie, di cui sono piene le cronache, hanno fatto tornare di attualità una leggenda metropolitana che periodicamente riaffiora sullo scenario politico, tutte le volte in cui si registra uno scontro tra una parte della politica ed una qualche decisione giudiziaria... 
 

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Le Banche vanno proprio salvate?

di E.Palumbo

Non sono un economista e neppure un analista finanziario, ma una riflessione sui motivi
della crisi in cui si trova tutta l’economia europea (e non solo) credo di poterla egualmente fare, utilizzando qualche limitata conoscenza dei fatti ed una piccola dose di comune buon senso. Ogni volta che si affronta l’argomento, la discussione che ne deriva oscilla tra due estremi. Leggi Tutto

Ce l’abbiamo fatta!  di Vincenzo Palumbo

Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta! Quando quest’avventura è iniziata, nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato sul suo buon esito.
C’era chi l’osteggiava in via di principio, taluni in buona fede, temendone l’esito sugli assetti politici del Paese, ed altri con qualche malizia, pensando ai personali svantaggi che sarebbero loro derivati dal ripristino di una legge elettorale che comunque impone un qualche vaglio popolare oggi inesistente.  Leggi tutto

Cari Amici,dalle notizie di stampa, avrete certamente appreso del grande risultato conseguito in occasione della raccolta delle firme a sostegno del Referendum per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale (il c.d. porcellum) e per il ripristino della legge precedente (il c.d. mattarellum). Leggi tutto

Leggi elettorali, tra un referendum e l’altro
pubblicato il 21 giu 2011

I referendum presentati dal comitato promotore per la riforma delle leggi elettorali di Camera e Senato sollecitano alcune osservazioni tecniche ma anche qualche considerazione politica.
Le prime attengono alla normativa che conseguirebbe all’eventuale esito positivo dell’iniziativa abrogatrice; al contempo, le tecnicalità insite in una materia così ingarbugliata non possono mettere in secondo piano il significato che l’iniziativa in sé assume nell’attuale quadro politico.
Ma andiamo con ordine. Leggi tutto

 Peggio di un crimine, un errore!

pubblicato il 19 ago 2011 (Rubrica "Il Punto,Intro")


Si narra che quando nel marzo del 1804 Napoleone Bonaparte, allora primo Console di Francia e da lì a poco imperatore dei francesi, fece rapire oltreconfine il duca di Enghien, ultimo discendente diretto del ramo Borbone-Condé, facendolo poi fucilare all’esito di un sommario processo dinanzi ad una corte militare, qualcuno dei suoi ministri e consiglieri (forse quello degli esteri Talleyrand, o quello di polizia Fouché) ebbe ad esclamare: “è stato peggio di un crimine, è stato un errore”. Leggi tutto

Le profezie di Malagodi | Rivoluzione Liberale

 

Il 17 aprile di venti anni fa moriva Giovanni Malagodi, prestigioso leader dei liberali italiani e poi anche europei, a partire dalla metà degli anni cinquanta Ricordandolo in occasione del decennale, ho allora scritto un lungo articolo, utilizzato per la Scuola di Liberalismo del 2001 e pubblicato sul numero di luglio-agosto di Libro Aperto (la rivista oggi edita da Antonio Patuelli ed a suo tempo fondata da Malagodi), ripercorrendone la vita, scandita da tre grandi fasi: quella iniziale dell’uomo di banca, quella successiva del politico e quella finale dell’europeista a tutto campo, le ultime due strettamente intrecciate tra di loro. Leggi tutto

L’ossessione della rivincita | Rivoluzione Liberale

 

Un antico detto siciliano suona, tradotto in italiano, più o meno così: ”Io non piango mio figlio che perde, ma piango mio figlio che si vuole rifare”.
Con ciò, il padre mostra di essersi ormai rassegnato all’idea che il figlio un po’ scapestrato subisca qualche perdita di gioco, ma si preoccupa soprattutto se, una volta registrata la perdita, il ragazzo prova a rifarsi, finendo così per rovinarsi del tutto. Leggi tutto

Lettera aperta al “Corriere della Sera”

Da qualche tempo circola nel Paese e trova spazio sui giornali italiani la leggenda metropolitana, secondo cui la nostra Costituzione sarebbe il risultato di un compromesso tra il cattolicesimo dossettiano ed il comunismo di stampo sovietico, mentre la cultura liberale ne sarebbe del tutto estranea.
Per quel che ricordo, ha cominciato a sostenere questa tesi Piero Ostellino (Corriere
della Sera del 23 dicembre 2010), e su questa scia, confortati dall’opinione di un liberale doc come lui, si
sono andati orientando anche altri autorevoli commentatori, da ultimo Angelo Panebianco sul Corriere del 22 aprile. Leggi tutto

POLITICA: PALUMBO (PLI), PDL UN IMBROGLIO DIETRO L’ALTRO (AGENPARL) - Roma, 22 aprile – “Questi personaggi del così detto Popolo della Libertà sono propri strani: gettano la pietra e nascondono la mano, dicono una cosa e ne fanno un’altra! In questi giorni si stanno moltiplicando i tentativi di picconare la Costituzione e le istituzioni di garanzia, a partire dal Capo dello Stato, - ha dichiarato Enzo Palumbo, presidente del Consiglio Nazionale del PLI - al quale si vorrebbe ora togliere del tutto il potere di nominare il Presidente del Consiglio, dopo averlo surrettiziamente condizionato, con l’attuale vergognosa legge elettorale. Ma, appena si alza la polemica, ecco che quelle proposte degradano ad iniziative personali, ovviamente sconfessate o minimizzate dai leader di quel partito. Più o meno ciò che è successo coi manifesti di Milano, la cui responsabilità è stata assunta da chi chiaramente non li ha commissionati, mentre i veri committenti (vale a dire i vertici nazionali e locali del PDL, prima si sono dissociati e poi hanno solidarizzato con l’apparente responsabile. Questi poi, dopo avere dichiarato la sua rinunzia alla candidatura, continua ad essere candidato e si appresta a fare ingresso trionfale in Consiglio Comunale, sull’onda della solidarietà di quei leader che inizialmente lo avevano sconfessato, mentre il candidato Sindaco Moratti, dichiaratosi incompatibile con quel candidato, finirà per fruire anche dei voti da lui ottenuti. Insomma, un imbroglio dopo l’altro, che certo non fa bene alla Democrazia italiana, e forse, neppure agli imbroglioni, perché a tutto c’è un limite.

"Caro Lucchese,
grazie per l'attenzione.
La diffusione delle mie note attraverso il sito della Sua Associazione sarà graditissima.
Cordialmente." 
Enzo Palumbo

Dal clientelismo della prima Repubblica all’affarismo della seconda.

Messina, 27.01.2011

In questo scorcio del nuovo anno sto riflettendo sul ruolo e sull’efficacia dell’azione politica del PLI nella c.d. prima Repubblica, con specifico riferimento alla sua presunta incapacità di sottrarsi ed opporsi ai meccanismi assistenziali e clientelari di allora, su quali differenze vi siano rispetto all’attuale clima di generale degrado morale nel quale il Paese sembra nuovamente precipitato, ed infine su quale possa essere l’augurio da formulare ai liberali italiani per il nuovo anno. Leggi tutto

DIALOGO IMMAGINARIO, MA NON TROPPO !

Messina 17.01.2011
…e ad un certo punto, il più furbo dei presenti sbottò, rivolto al padrone di casa, ma anche agli altri della comitiva:”Sapete che vi dico, qui ci vorrebbe una bella fidanzata!”.
Si fece un gran silenzio, ed il cervello di tutti i presenti cominciò a lavorare a gran carriera, mentre il viso del padrone di casa mostrava un interesse superiore a quello che aveva riservato agli interventi di quegli altri che per tutta la serata avevano disquisito di tutto e di più, cercando di trovare il bandolo di una matassa, che più discutevano e più si ingarbugliava. Leggi tutto

La Costituzione nell’intervista di Ostellino


Su "Il Giornale.it" dell’antivigilia di Natale è comparsa un'intervista a Piero Ostellino, il quale, evidenziando ciò che di liberale manca a questo centro-destra, e così affermando molte cose che mi sembrano condivisibili sul piano dei principi, ha anche colto l'occasione per sostenere che la nostra Costituzione sarebbe anacronistica e bloccherebbe la realizzazione delle riforme liberali necessarie al Paese. 

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LIBERALI E COSTITUZIONE


Il prof. Quaglieni, che apprezzo come storico e come cultore del pensiero e dell’opera di Pannunzio, commentando il mio precedente intervento, sottolinea che nella Costituzione sono evidenti la mano cattolica, socialista e comunista, ed afferma che i liberali presenti all'Assemblea Costituente erano un'esigua minoranza del tutto ininfluente; infine, in qualche modo amichevolmente mi sfida ad indicare quale parte della nostra Costituzione sia espressione della cultura liberale.
Non ho difficoltà a raccogliere la sfida. Leggi tutto

Postilla con ulteriori riflessioni


Qualcuno mi ha chiesto, intervenendo sul sito del PLI, cosa significa quella frase riguardante i precari. Non posso rispondere per il PLI di oggi, che credo non abbia mai affrontato l’argomento in competente sede, ma posso agevolmente farlo sia per la posizione “storica” del PLI di un tempo, sia per quelle che sono le mie personali convinzioni. Comincio con la prima per dire che, in proposito, un po’ di storia forse non guasta, a beneficio di chi non ha mai conosciuto la stupenda vicenda politica del Partito Liberale di Malagodi, ed invece pensa che i liberali siano sempre stati quelli sedicenti degli ultimi sedici anni della c.d. seconda Repubblica.Leggi tutto

 

Messina 27.09.2010 

             Il VIDEOMESSAGGIO DI FINI 

Ho seguito con interesse il video messaggio di Gianfranco Fini sulla tormentata vicenda dell’appartamento di Montecarlo, e mi è sembrato che si sia trattato del discorso onesto di un uomo per bene, che si dimostra tale anche quando ammette di avere commesso qualche ingenuità e, ancora di più, quando accetta la prospettiva di pagare il prezzo altissimo delle dimissioni ove mai si acclarasse che sia stata carpita la sua buona fede, e ciò pur in mancanza di una sua qualsiasi responsabilità che vada oltre la confessata ingenuità.  Leggi tutto

Messina 25.08.2010

I “MANTRA” DI BERLUSCONI

Il “mantra”, secondo la tradizione indiana, consiste in una formula (composta da sillabe, lettere o frasi) che viene ripetuta per un certo numero di volte per ottenere un determinato effetto; si tratta di uno strumento per mezzo del quale si persegue lo scopo di ottenere il controllo della mente (generalmente la propria, ma anche l’altrui) cristallizzandovi una convinzione monodirezionale, tanto profonda da essere capace di autorealizzarsi.
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Messina 12.08.2010


La madre di tutte le battaglie: 

“Cambiare la legge elettorale”

(pubblicato sul sito del PLI www.partitoliberale.it e sul blog di Rivoluzione Italiana www.paologuzzanti.it) 

Nella vicenda politica italiana che si va sviluppando in questi giorni attraverso il duello all’ultimo sangue tra Berlusconi e Fini, c'è un convitato di pietra che è la legge elettorale, quella attuale (il “porcellum”), della quale ogni persona di buon senso dovrebbe volersi liberare, e quella futuribile, su cui non si intravede ancora il necessario consenso. Leggi tutto

Messina 05.09.2010

IL PROCESSO COME IL CAFFE’: BREVE O LUNGO, 

PURCHE’ LO BEVANO!

 

Non so quanti ricordano il bel film “Cafè Express”, realizzato nel 1980 e magistralmente interpretato da Nino Manfredi per la regia di Nanni Loy.


Il film narra la vicenda, insieme comica e triste, di Nicola Abbagnano, un povero diavolo che per sbarcare il lunario si improvvisa venditore abusivo di caffé espresso (si fa per dire) sul treno che percorre la tratta ferroviaria da Vallo della Lucania a Napoli.
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