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                                         RUBRICA
        NATO - EUROPA - UCRAINA - RUSSIA
 

Testi cronologicamente inseriti

 

(18/02/2022)

 

                                  

                                   LA POLVERIERA UCRAINA  


       Un po’ tutte le Nazioni, pur se non direttamente interessate, sono preoccupate per gli sviluppi dell’esplosiva situazione venutasi a creare in quell’angolo estremo dell’Europa orientale che include i territori di confine fra Federazione Russa e Ucraina, sino al 1991 circa facenti parte della disciolta URSS post staliniana.
       La forte tensione, già da tempo esistente, s’è parecchio aggravata in conseguenza della imprudente richiesta dell'Ucraina (a fronte di qualche riprovevole sollecitazione esterna?) di entrare nella NATO (North Atlantic Treaty Organization), nell' ambito della quale gli Stati Uniti, risaputamente, hanno una posizione di predominio e ne determinano le linee guida e il modus operandi.
       La procedura di adesione, avviata nel 2005, è in avanzata fase conclusiva stante che il MAP (Membership Action Plan - Piano d’azione per l’adesione) è stato definito nel primo semestre 2021 e il Parlamento Ucraino lo ha approvato nel gennaio 2022.

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Vladimir Vladimirovich Putin

Avrebbe potuto essere un emblematico protagonista dell'odierno periodo storico, peraltro risaputamente parecchio aleatorio, insicuro e ribollente, ….. ma le sue utopistiche e zaristiche ambizioni, a parte la sua consolidata formazione caratteriale nata e sviluppatasi nell'ambito dei servizi segreti URSS (leggi KGB - Komitet Gosudarstvennoy Bezopasnosti, Comitato per la sicurezza di Stato), hanno impedito che si concretizzasse una tale collocazione fra le positive figure rappresentative del gotha internazionale.

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“Volodymyr Zelensky,

 comico tv - presidente dell’Ucraina”



Nato il 25 gennaio 1978 a Kryvyj Rih (664 000 abitanti), in Ucraina meridionale da una famiglia di origine ebraica. Laureatosi all'Università Economica di Kiev, si proiettò verso la carriera di attore comico.
Fondata, nel 2003, la “Kvartal 95”, produsse diversi film, cartoni animati e lungometraggi tv. Nel “SERVITORE DEL POPOLO” egli stesso interpreta la parte di un professore inaspettatamente eletto presidente dell'Ucraina.
A fine 2018 si candida per le elezioni presidenziali e nonostante non avesse alcuna preparazione politica, la popolarità di attore comico e la dichiarata posizione contro la dilagante “corruzione” lo fanno balzare in testa ai sondaggi. Ogni riferimento al “Grillo italiano” è puramente casuale.
Dopo essere risultato il candidato più votato, il 21 aprile 2019 vince al ballottaggio il presidente uscente Petro Poroshenko (filo russo), raggiungendo il 73% dei voti espressi.
A quel punto, sciolto il Parlamento e indette nuove elezioni, non è difficile conquistare la maggioranza assoluta dei seggi.
Da Presidente eletto si adopera per intensificare la repressione dei forti movimenti russofoni di confine (Donbass).
Gli oppositori interni alla sua maggioranza, pur riconoscendogli talune positive doti, hanno manifestato il fondato timore che fosse divenuta eccessiva la centralizzazione del potere nelle sue mani.

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MASS MEDIA, ISTITUZIONI e UCRAINA.
FATTI e RIFLESSIONI.



Riguardo a ciò che di tragico sta accadendo in Ucraina diviene quasi istintivo esprimere, senza attenuanti, un forte senso di biasimo nei confronti dei mass media e delle varie reti televisive, pubbliche, private e locali, nella misura in cui sono sempre pronti a piombare come avvoltoi, per fini strumentali o magari speculativi, su qualsivoglia disastroso accadimento.
Lo hanno fatto per circa due anni con la spaventosa epidemia da Covid 19 e lo stanno facendo adesso a fronte del folle attacco avviato dal mastodontico apparato militare della Russia, palesemente “aggressivo” e tentacolare, contro il debole e improvvisato dispositivo difensivo dell'Ucraina le cui capacità operative, peraltro, sono già abbastanza provate dal conflitto che dal 2014 ha interessato e sta interessando i territori confinari del Donbass, dichiaratamente filo russi.
Occorre rispolverare il ricordo del biblico episodio di David e Golia ?
Oppure, per palese analogia, basta e avanza fare riferimento al trascurato ricordo dell’impari lotta sostenuta, dal novembre 1939 al marzo 1940, dagli sparuti ma agguerriti finlandesi del Generale Mannerheim contro la potente Armata Rossa dell'URSS di Stalin?
Quest’ultimo, per inciso, in forza degli accordi “segreti" facenti parte del “patto di non aggressione” russo tedesco del 23 agosto 1939, considerava la Carelia finlandese come una nevralgica zona di sicurezza sovietica.
Ciò può essere considerato come una sorta di prologo del torvo copione elaborato dalla mente criminale del “baffone georgiano” che, senza porsi alcuno scrupolo, propugnava la progressiva linea d’azione dell'URSS anche mirata a fagocitare, vieppiù, i deboli e indifesi Stati baltici (Lituania, Lettonia ed Estonia), oltre che una cospicua parte della Polonia.
Sotto parecchi aspetti ciò si sta ripetendo oggi in Ucraina, Cecenia, Crimea, Donbass, Bielorussia, Moldavia, ecc. a fronte dei presumibili obiettivi che il suo discepolo Putin sembra perseguire nell'ambito di un aggiornato piano revanscistico all’uopo tracciato.
Mutano i tiranni, mutano i presupposti epocali, ma la storia si ripete.
Solo che ai tempi del proditorio attacco alla Finlandia, la riprovevole aggressione portò all’espulsione dell'URSS dalla Società delle Nazioni, cosa che oggi, a fronte del barbarico “diritto di veto” assegnato anche all’URSS del sanguinario Stalin, cofondatrice dell'ONU e voce dominante fra gli irriducibili e impietosi vincitori della 2° guerra, non può avvenire, nell'ambito della attuale svigorita O.N.U. (Organizzazione delle Nazioni Unite), per la Russia di Putin.
Senza dire che, realisticamente, tale “diritto di veto” non spetterebbe più alla odierna Federazione Russa che, per svariate considerazioni, non si può configurare come continuatrice dello Stato totalitario leninista staliniano dell'URSS, irreversibilmente dissoltosi nel 1991.
Così come, analogamente, detto diritto non spetterebbe alla odierna Cina di Xi Jinping che nulla ha avuto a che fare con la diana della citata 2° guerra mondiale e che, solo a seguito della rivoluzione di Mao Tse Tung del 1949, è subentrata con la forza alla Cina nazionalista di Chiang Kai-shek (oggi Taywan - Formosa) vera covincitrice del conflitto e quindi unica incontestabile erede dei dettami scaturiti dai trattati di resa, di pace e di fondazione dell'ONU.
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Ass. Socio-Cult. «ETHOS - VIAGRANDE»
Presidente Augusto Lucchese
e-mail: augustolucchese@virgilio.it