“Volodymyr
Zelensky,
comico tv -
presidente dell’Ucraina”
Nato il 25 gennaio 1978 a Kryvyj
Rih (664 000 abitanti), in Ucraina meridionale da una famiglia
di origine ebraica. Laureatosi all'Università Economica di Kiev,
si proiettò verso la carriera di attore comico.
Fondata, nel 2003, la “Kvartal 95”, produsse diversi film,
cartoni animati e lungometraggi tv. Nel “SERVITORE DEL POPOLO”
egli stesso interpreta la parte di un professore
inaspettatamente eletto presidente dell'Ucraina.
A fine 2018 si candida per le elezioni presidenziali e
nonostante non avesse alcuna preparazione politica, la
popolarità di attore comico e la dichiarata posizione contro la
dilagante “corruzione” lo fanno balzare in testa ai sondaggi.
Ogni riferimento al “Grillo italiano” è puramente casuale.
Dopo essere risultato il candidato più votato, il 21 aprile 2019
vince al ballottaggio il presidente uscente Petro Poroshenko
(filo russo), raggiungendo il 73% dei voti espressi.
A quel punto, sciolto il Parlamento e indette nuove elezioni,
non è difficile conquistare la maggioranza assoluta dei seggi.
Da Presidente eletto si adopera per intensificare la repressione
dei forti movimenti russofoni di confine (Donbass).
Gli oppositori interni alla sua maggioranza, pur riconoscendogli
talune positive doti, hanno manifestato il fondato timore che
fosse divenuta eccessiva la centralizzazione del potere nelle
sue mani.
Non va accantonato il fatto che, pur avendo promesso di
adoperarsi per una soluzione pacifica della crisi russo ucraina
del 2014 (Crimea), non è più riuscito a stabilire buone
relazioni con la Russia di Vladimir Putin.
La tensione tra i due Paesi, anzi, si è parecchio acuita a
seguito della iniziativa di chiedere l’ingresso della Ucraina
nella NATO, probabilmente a ciò indotti dall’appoggio militare
lasciato intravedere dai Paesi occidentali, particolarmente
dagli Stati Uniti.
Da tale iniziativa, ritenuta inconsulta e provocatoria, è
scaturita l’insanabile rottura con la confinante Russia
determinando, alla fine, la guerra in corso.
Nel condurre il proprio paese verso una impari lotta militare,
verso inenarrabili sofferenze e incalcolabili lutti per la
popolazione, verso vaste distruzioni ambientali e del tessuto
produttivo, verso il conseguente esodo di massa, Zelensky ha
dimostrato di non avere una adeguata e lungimirante capacità di
valutazione, a parte la disattenta analisi di quella che in
effetti è la posizione geografica, strategica ed economica della
Ucraina.
Avrebbe dovuto ricercare, viceversa, un accettabile onorevole
compromesso con la Russia di Putin, piuttosto che irrigidirsi su
posizioni di sfida, giuste o sbagliate che fossero.
Pur non esprimendo alcun parere circa le controverse doti di
Capo di Stato, sta di fatto che, a quanto sembra, s’è fatto
trascinare dalla sua predisposizione a recitare la parte dell'
“eroe”, come in un film stile Rambo.
8 marzo 2022
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Commenti:
10 3 22 - Risposta a > Mario Cardillo:
condivido il suo giustissimo
ragionamento, ma mi permetto di dire che ha trascurato un
aspetto molto importante: per controbattere la violenza sfociata
nell'invasione posta in atto dalla Armata Rossa di Putin,
Zelensky, magari suggerito da qualche guerrafondaio che se ne
sta al sicuro oltre Atlantico, ha cercato di porsi al riparo
sotto l'ombrello della Nato.
I cruenti saputi avvenimenti, le diffuse enormi distruzioni
dell'apparato esistenziale della gente, le immense sofferenze
della popolazione, le tante vittime innocenti, dimostrano che ha
sbagliato per se e per il popolo ucraino avviato verso
disastrose conseguenze.
Ha sbagliato anche nei confronti di una massiccia parte dei
cittadini della Unione Europea i cui rappresentanti sembrano
essere ben poco sinceri oltre che parecchio impreparati ad
affrontare una crisi del genere, specie in campo energetico ed
economico.
Rinunciando a fare di tutto per seguire la via diplomatica e
delle trattative ad oltranza per seguire quella dello scontro
aperto ha creato, in definitiva, una situazione di rischio che
potrebbe sfociare nella 3° guerra mondiale a suon di ordigni
nucleari.
Avrebbe dovuto cercare, viceversa, un onorevole compromesso
principalmente assicurando la Russia che la NATO non avrebbe mai
avuto determinante peso in Ucraina e in Mar Nero.
Purtroppo questa è la realtà ed è la misura del pericoloso
errore commesso.
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