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STORIA DELLE IDEOLOGIE


di Angelo Gentile

Della “Storia delle Ideologie”, incontro conferenza, curato dall’Associazione Ethos, si è trattato diffusamente in Viagrande, presso il ristorante “U CONZU”. Il Dr Angelo Gentile, relatore, ha preliminarmente tracciato una sintesi, anche mediante esempi significativi, per rendere chiaro il concetto di ideologia, preoccupandosi anche di non rendere tedioso un tema pluridirezionale che coinvolge e si interseca tra vari saperi ed è uno dei fenomeni sociali e culturali che più hanno influenzato la storia del Novecento sino ai giorni nostri. Negli anni '50 e '60 il dibattito sull'ideologia è nuovamente tornato centrale per il crollo dei totalitarismi (fascismo, nazismo e stalinismo) e per il ruolo svolto dai grandi pensieri ideologici (liberalismo, socialismo, marxismo, fascismo) nella storia del '900. L’enunciazione “ideologia” fu diffusa dal minore filosofo Antoine-Louis-Claude Destutt(1) conte de Tracy nel 1796, ma le idee-forti sviluppate e assimilate sono state ereditate dal Libro della Legge giudaica di tremila anni fa. Il dispositivo ideologico assunse consistenza nei patti, nell’ordine, nella gerarchia e nel 1789 nella rivoluzione francese e nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Questa solida piattaforma ideologica è la cultura europea e nostra. L’ideologia non sempre è generata dalla ragione infatti sovente è mistificazione, ipocrisia. Ma la verità nella storia dell'uomo d'oggi come dev'essere concepita? Marxismo, esistenzialismo, psicoanalisi, neopositivismo, scienze umane, ideologia, rivoluzione, tradizione, prassi, tecnica, comunicazione, demitizzazione: sono tutte correnti importanti che accompagnano i problemi più urgenti del mondo d'oggi. Si rischia la manipolazione che le classi politiche esercitano per illudere sé stesse, gli altri ed il popolo, rivestendo di razionalizzazione ideologica il potere. C’è chi gioca con la dialettica e la tensione tra reale e ideale e sparge un labirinto di lucciole sul cammino degli uomini. Quello che John Rawls chiama "liberalismo politico" è in realtà il modo d'intendere oggi il diritto naturale della modernità. Questi argomenti, densi di riferimenti, di citazioni e di qualche aforisma stemperante, sono stati seguiti con attenzione dagli astanti. Una temporanea interruzione ha consentito di visionare una breve proiezione di musica, simboli e parole collegati al tema. La seconda parte è servita ad approfondimenti. Si è dedotto che un programma etico-politico presentato come scientifico inganna perché si nutre fiducia alle proposte che si definiscono scientifiche (Es.: socialismo scientifico di Mrx e F. Engels). Attenzione alla malformazione delle idee appena nate, possono avere crescita smisurata, creare mostri. Nel nostro tempo, la legge di mercato, appare la nuova bussola e sembra destinato a rimanere il riferimento allo sviluppo nell’era della globalizzazione, ma anch’esso va ripensato. Oggi non resta che lavorare sulla centralità della persona. Il nuovo concetto di libertà, di un liberalismo inteso come limitazione dell'ingerenza statale è stato teorizzato da Isaìah Berlin (1909–1997). L'idea di nazione s’ispirava alle teorie di Rousseau (nazione espressione del popolo capace di esprimere volontà comune) e alla cultura romantica, soprattutto tedesca. Le due correnti erano simili nella comune lotta per la costituzione, il parlamento e le libertà fondamentali. Ma orientati diversamente su idee fondamentali liberiste e democratiche. Quelle liberiste (libertà d’opinione, tolleranza, principio rappresentativo) erano diverse dalle democratiche (una repubblica tramite suffragio universale). L’azione, nella storia e nel pensiero politico, viene giustificata, in genere, dal consenso. Ma il consenso può essere raccolto con modalità ingannevoli. Le ideologie totalitarie si propongono fini ultimi, che riguardano non solo l’ordine sociale o l’organizzazione degli Stati, ma l’uomo nella sua interezza e tutto il sistema di valori che orienterebbero la vita, anche privata e proclamano di voler ricreare un uomo nuovo. L’altro effetto è stato l’emergere di capi politici che istituiscono un rapporto diretto con le masse, simile al rapporto esistente in guerra tra ufficiali e truppe. Le passioni ideologiche del passato inducevano all'entusiasmo, all'euforia e all'azione, quelle del presente sono passioni depressive. Abbiamo già avuto modo di constatare che John Rawls, per rispetto del pluralismo, non sviluppa una critica delle ideologie perché auspica che siano tutte "ragionevoli". La ricerca in comune della verità assume, pertanto, valore politico pari a quello della giustizia. Le ideologie totalitarie sono state definite religioni secolari, in quanto proponevano ai loro seguaci una salvezza terrena, cioè la realizzazione di un ordine perfetto in nome di valori supremi. L’ideologia di mercato, sopravvive al post-ideologico ma risente anch’essa i segni del tempo. C’è bisogno di democrazia economica, ovvero di un sistema di regole che metta in moto un processo per assumere decisioni condivise. L’esistenza di una vitale democrazia associativa è condizione per accrescere la qualità di un sistema politico; le associazioni sono scuole di autogoverno e di promozione della passione civile, sono opportunità per uscire dall’isolamento individuale e dalla solitudine sociale. Esse sono lo strumento con cui le capacità, le competenze e i progetti prendono forma nell’orizzonte del bene comune. È seguito un dibattito e si è generata l’esigenza di rinviare alla successiva settimana un incontro dibattito sui “conflitti inevitabili”.

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(1) Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy (Parigi, 20 luglio 1754 – Parigi, 9 marzo 1836) è stato un filosofo francese appartenente alla corrente filosofica di derivazione illuministica, detta degli idéologues.




 

 

 

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