3 maggio 2017
LE PRIMARIE DEL P.D.
Soltanto la settimana scorsa, a conclusione della mia nota
pubblicata su questa stessa testata, trattando dell’imminente
tornata elettorale per le primarie del P.D. dichiaravo
apertamente che avrei votato per Renzi sottolineando “nonostante
diverse perplessità”.
Oggi a conoscenza del brillante risultato vorrei chiarire il
significato di “diverse perplessità”.
Il 15 febbraio 2014, al momento di formare il suo primo Governo,
nella mia nota “ Il passaggio della Campanella da Letta a Renzi”
così scrivevo: Al momento di formare il nuovo Governo Renzi dia
una regolata alla sua irruenza che, se è stata determinante per
vincere le primarie, potrebbe essere determinante per una
brevissima durata del suo mandato.
Il 21 gennaio 2015, quando la Camera dei Deputati esaminava la
legge di modifica costituzionale, nella mia nota “Le riforme
costituzionali” così scrivevo: Al Presidente del Consiglio Renzi
si consiglia, ancora una volta ,di misurare i toni delle sue
richieste e si ricordi che quel Fassina chi ? ha pesato e
continua a pesare molto non sola sulla situazione interna del
P.D..
Il 27 febbraio 2015, nella mia nota “ Che succede nel P.D.”
sottolineavo la gravità dei comportamenti di alcuni Parlamentari
del P.d . al momento dell’approvazione da parte della Camera dei
Deputati della proposta riforma costituzionale, così scrivevo:
Le dichiarazioni in sede di voto della Bindi e di Civati,
l’assenza di Cuperlo e Letta al momento della votazione, le
pesanti dichiarazioni di Bersani,D’Alema e della Finocchiaro che
annunciavano di aspettare Renzi al varco del voto al Senato,
rappresentavano una vera dichiarazione di guerra . Guerra
combattuta e vinta in occasione del referendum sulla riforma
costituzionale.
Il 18 aprile 2015 trattando il problema delle decisione della
Consulta sulla incostituzionalità del “porcellum”, scrivevo “
Renzi ha ritenuto di interpretare queste indicazioni in modo
assolutamente disinvolto e personale.
Mi sono limitato a riportare queste mie valutazioni per chiarire
la espressione usata “nonostante diverse perplessità”.
Le mie continue valutazioni sono state fatte con numerosi
articoli, datati e pubblicati su questa stessa testata, che sono
stati sempre trasmessi per conoscenza a Matteo Renzi al quale ho
sempre riconosciuto la capacità, il carattere e la
determinazione indispensabili per potere guidare la politica in
questo particolare momento.
Il risultato delle primarie è incontestabile, i discorsi fatti
da Renzi dopo il voto molto interessanti.
La batosta ricevuta in occasione del negativo risultato del
referendum costituzionale forse è servita per fare esperienza.
Le affermazioni “non parlare di rivincita” “inizio di un nuovo
ciclo” sono espressioni che fanno ben sperare.
E’ necessario ed indispensabile, però, definire in via
prioritaria all’interno del P.D. il significato ed il valore di
democrazia interna.
All’interno degli organismi statutari del partito, senza
limitazione alcuna, bisogna discutere di tutte le problematiche
di competenza, cercare sempre la massima condivisione e prendere
quelle decisioni che dovranno impegnare tutti.
Non si può continuare a gestire un partito che con la stragrande
maggioranza decide e, nel contempo, consentire a nuovi D’Alema,
Bersani, Civati & Co di costruire “Gazebi” per organizzare
manifestazioni contro.
Le minoranze di oggi, che hanno con grande impegno contribuito
al successo delle primarie, dovranno rispettare il principio di
democrazia interna e, nello stesso, tempo, Renzi dovrà
modificare non solo i toni e la forma ma curare sistematicamente
la vera mediazione che spetta al leader di un grande partito.
angiolo alerci
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