LAGO DI PERGUSA
È uno dei laghi più alti d'Italia (mt. 674).
Trovasi a circa
L’antica notoria fama del Lago di Pergusa è
legata al “mito di Proserpina”, la divina Persefone dei Greci.
Il
commovente "pathos"
della leggenda sembra aleggiare tuttora fra i
folti canneti, popolati da numerose colonie di uccelli palustri, fra la verdeggiante natura dei
pendii, fra le chete acque del lago ricche di vita acquatica.
Si
narra che PROSERPINA, bellissima figlia di CERERE, bionda dea
delle biadi e
delle messi e nipote di
GIOVE, potente re dell'Olimpo, venne
rapita da PLUTONE, dio degli Inferi, mentre scorrazzava, in compagnia di Ciane
e di altre ancelle, lungo le sponde dell'incantevole specchio d’acqua, il
“Pergo laco d’acque profonde”, cantato da poeti e Muse.
La leggenda
racconta che la leggiadra
fanciulla era vissuta, sino a
quel momento, fra le
valli e le colline circostanti l’alto monte ennese, ove
la divina genitrice aveva posto la sua dimora,
cibandosi di prelibati frutti
e di tiepido latte appena munto. I contadini ed i
mietitori, devoti alla Dea, la circondavano d’affetto, ne ammiravano le
stupende fattezze e ne amavano il dolce sorriso e il piacevole canto.
Il suo
capo era sempre inghirlandato di freschi fiori di campo e coloro che avevano
avuto il privilegio di un pur casuale incontro con l'incantevole ninfa, ne cantavano le lodi raccontando che era "bella
e forte come
tutte le ragazze
di Trinacria" .
Plutone, vedendola, se ne invaghì a tal punto da cadere in balia
d’invereconde e imperiose brame.
Sceso dal carro, la ghermì
con forza, la sollevò e la trascinò con se,
incurante del dolore di Ciane, le cui grida e le cui suppliche si alzarono
inascoltate su per il cielo.
Il tenebroso sovrano del profondo
“Ade” era improvvisamente apparso alla
guida di una potente biga trainata da “due cavalli neri come la notte”.
Poi, sferzando i
possenti cavalli, era fuggito
verso l'Etna per rituffarsi nel regno delle tenebre, prima
che l’ira di Giove e delle
altre divinità dell'Olimpo avesse
potuto raggiungerlo.
A metà
degli anni trenta, nello
spiazzo centrale della pittoresca
e panoramica "passeggiata
Belvedere" , volendo l’Amministrazione civica di Enna
celebrare degnamente il mito, venne realizzata un’ artistica fontana marmorea al disopra della quale troneggia, affiorante
da luminescenti zampilli e
cascate d'acqua, la fedele copia bronzea del capolavoro di G. Lorenzo Bernini (1621-1622), il cui
originale è posto alla ammirazione dei visitatori nella “Galleria Borghese” di
Roma. L'autore, attraverso un toccante e geniale virtuosismo che “rasenta
i limiti della meraviglia", ha saputo interpretare, nel contrasto e
nelle perfette proporzioni dei corpi
guizzanti e svettanti, la tragica atmosfera che pervade la mitologica leggenda
del "ratto
di Proserpina".
Il Lago di
Pergusa, tuttavia, non deve solo alle rimembranze mitologiche l’odierna immagine di sito ameno e accogliente.
Dopo
secoli di colpevole incuria, protrattasi anche dopo l'annessione
della Sicilia alla Monarchia Sabauda, dovette giungere il
pur controverso
"ventennio" perché
il comprensorio del "più bel
Lago siciliano" fosse
bonificato. Venne
finalmente debellato l'incombente
atavico flagello della "anofele" che con
la sua virulenta e
diffusa presenza aveva
reso invivibili ed impraticabili le contrade circostanti lo specchio
d'acqua. La natura e la proficua attività dell'uomo, come
d'incanto, si ridestarono. Sorse il grazioso
"Villaggio Pergusa" e
gli abitanti delle numerose "case coloniche" poterono fruire
dei più essenziali servizi pubblici
(Ufficio Postale, Scuole, Farmacia,
Dopolavoro ecc.). Venne altresì
incentivato l'insediamento di negozi, panifici, bar.
Un regolare servizio di autobus
prese a collegare il Villaggio Pergusa ad Enna, a Piazza Armerina e ad altri Comuni viciniori. Al centro
della spaziosa piazza
antistante
Eccone il testo :
IL DUCE
PER
RIDARE SERENITA' ALLE GENTI,
IL
MITO CHE LANGUIVA FRA LE ALGHE
DEL PANTANO
Pergusa
- 1936
- Anno XIV E.F.
Quell'imponente
opera di bonifica rappresentò, in effetti, un
atto di lungimirante riassetto ambientale, di sviluppo sociale,
d’incentivazione produttiva ed occupazionale, che ancora oggi produce effetti
concretamente apprezzabili, specie sul versante dello sviluppo turistico. I
risultati della bonifica e della valorizzazione del territorio pergusino
continuano a rappresentare, oltre che
un vanto, un insostituibile e prezioso supporto
economico per la giovane Provincia ennese.
In
epoca recente, quale corollario del discusso "AUTODROMO DI
PERGUSA" - le
cui strutture (pista, edifici, box, parcheggi, tribune, recinzioni ecc.)
sono risultate di grave nocumento alle
caratteristiche naturali della zona, sia sul piano paesaggistico che del
rispetto ambientale ed ecologico del Lago -, è sorta una nutrita rete
di ottimi insediamenti ricettivi
e ricreativi (alberghi, piscine, campi da tennis,
villaggi turistici, ristoranti, trattorie rustiche, pizzerie, Bar,
ecc.).
Percorrendo l’anello stradale che circonda il
lago, a metà circa dello stesso, si può altresì accedere alla “SELVA
PERGUSINA”, un vasto e folto parco naturale gestito dal “Corpo
Guardie Forestali” di Enna che, oltre allo spettacolo della ricca e
curata vegetazione, offre ai visitatori ampi spazi attrezzati per
“week-end” e per il gioco dei
bambini. Nella parte più alta del parco
è possibile ammirare parecchi esemplari di fauna tipica di altre zone, fra cui
canguri e lama.