Perché
filosofia?
I sofisti e gli antitetici spesso mi chiedono “perché
filosofia?”.
Nel rispondere, io stesso mi chiedo la identica cosa.
E volendo razionalizzarne le motivazioni, cercherò di esprimerle
seguendo passo-passo le riflessioni che appaiono nella mia
mente, come un susseguirsi di immagini e di pensieri.
Per arrivare al bandolo di questa complicata matassa, bisogna
che segua una serie di passaggi obbligati, poiché, raramente le
scelte nascono dal nulla. In quanto, ciò che nasce da nulla al
nulla porta.
Credo fermamente nei due fattori di cui il nostro Creatore ci
dota, sin dalla nascita, i quali determineranno il corso della
nostra esistenza: la potenza del nostro essere interiore,
supportato, quest’ultimo, da una fervida intelligenza; il ruolo,
la mansione, la ‘mission’ alla quale siamo preposti, e che
dobbiamo assolvere.
Quella che genericamente si indica con una parola semplice, e
complessa nello stesso tempo: ‘predestinazione’.
In molti sono convinti che solo i geni, gli eroi, i capipopolo e
quant’altri sono i cosiddetti ‘predestinati’.
Penso piuttosto che ognuno di noi lo è, ciascuno per motivi
differenti, che si estrinsecheranno nell’arco della nostra vita,
nel bene e nel male, assecondo le singole scelte: dalle più
importanti, alle meno rappresentative; dalle più vistose alle
meno.
I frutti del bene ed i frutti del male.
Sempre in continua lotta con se stessi e con il mondo,
all’interno del proprio àlveo.
A chi più è stato dato, più verrà richiesto.(Luca, 12-39-48)
Seguendo il mio estro, ho attinto ad alcune inclinazioni
personali, dedicando molte delle mie fatiche alla poesia, al
teatro, alla narrativa, per arrivare, di balzo in balzo, fra
l’una e l’altra cosa, alla filosofia.
Non si può arrivare alla filosofia se non si passa attraverso la
psicologia, l’autoanalisi, la sociologia, la politica, la
religione. Tutte membra di un unico corpo.
La filosofia, in sé racchiude: l’essenza della vita.
Non c’è fatto, azione, scelta, ove a monte non presieda un
concetto di vita, di pensiero, e quindi un presupposto
filosofico.
E per tale concetto ci si sacrifica sino a sfiorare l’eroicità,
la santità.
O la dannazione nostra e degli altri, nel più e nel meno.
Anche il male, il dolore, la ferocia, l’abisso dell’egoismo più
spietato, richiedono impegno e dedizione. Magma di cui è
composto il ‘male’.
Ma il bene trionfa su tutto questo.
Alle volte basta una piccola goccia d’infinito amore, per
annientare tutto il male più orrido. Poiché l’Amore governa ogni
cosa.
In fin dei conti, che cos’è ‘filosofia’?; quale le sue fonti?;
quale il suo ruolo?; quale la sua necessità?.
Ad alcune di questa domande, ho già risposto, qua e là, nei miei
scritti.
Una cosa rimane labile: “Come si estrinseca?”.
Si estrinseca attraverso domande.
Quando il bambino, il fanciullo, l’uomo, cominciano a chiedere
ed a chiedersi il perché delle cose. Dalle più banali, ‘com’è
fatta l’acqua?’; alle più complesse, ‘quale il motivo della
nostra esistenza?’: visto che ‘la vita’ ha sempre e comunque una
sua funzione, una sua ragion d’essere.
In quel preciso momento, ciascuno fa ‘filosofia’. La stessa
parola lo dice: filosofia = curiosità di sapere; cioè amore per
la conoscenza.
L’uomo non può fare a meno di sapere. Tutto il nostro essere è
‘forgiato’ dalla conoscenza, anche da quella errata,
‘fuorviante’.
Inoltre, la filosofia non può, non essere al passo con i tempi.
Se è vero, com’è vero, e come si è già detto, che la filosofia
‘è vita’; allora questa deve essere continuamente incarnata
nell’essere umano, nella sua mente e nel suo cuore.
A me piace parlare di filosofia euristica.
Quella che cerca di scoprire sempre ‘nuove verità’. Quindi
filosofia teoretica.
Quale compendio, e non contrapposizione, alla scienza. Ogni
scoperta scientifica è stata preceduta da un concetto
inizialmente teoretico.
Inizialmente nascente nella mente e nel cuore di un
anticipatore, di uno speculatore del pensiero, che vede, con la
luce del suo intelletto, una immagine spesso sfuocata, ma che
man-mano diventa sempre più vivida e chiara, sino a formare una
‘essenza concreta’.
Sembrano parole evanescenti, ma non lo sono.
In questa evoluzione risiede la storia e il destino di ciascuno
di noi.
Piccoli, nella nostra unicità; grandi, per il contributo che noi
singoli possiamo dare per l’affermazione del bene e dell’amore.
Ad meliora et maiora semper.
Catania 17 Settembre 2019
flf
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