LA VERA STORIA DELL’ALITALIA
In una mia nota, pubblicata alcuni giorni fa su diversi giornali
on line e postata su facebook, avevo sottolineato che era stata
mia intenzione scriverne una sola con il titolo “Le vite
parallele di Monte del Paschi e dell’Alitalia”, dal momento che
i due problemi che si trascinano da molti anni, non solo non
sono stati ancora risolti ma, si dice, che siano sempre
all’attenzione del nostro governo.
I grossi problemi di sopravvivenza dell’Alitalia mi hanno spinto
più volte ad esprimere il mio pensiero al riguardo.
Purtroppo, passano gli anni e la crisi di questa società
continua ad aggravarsi con costi rilevanti.
Da una società che era tra le più gettonate del mondo, ad una
società che a causa della disinvolta gestione, si trova da anni
sull’orlo del fallimento.
Fallimento scongiurato quattro anni fa con un prestito di
800/milioni di euro fatto dal nostro governo, aggirando tutte le
norme europee che non ne avrebbero consentito la erogazione.
Fallimento che si è tentato dirinviare due anni fa con
l’erogazione di un ulteriore prestito, senza tener conto che in
questi quattro anni la situazione era notevolmente peggiorata.
In una delle diverse occasioni ho pubblicato su facebook una
nota riguardante il confronto di costi concretamente verificato.
Il viaggio Catania Napoli e ritorno per sei persone.
Il preventivo Alitalia oscillava da 667 a 1027 euro, mentre
quello con altra società, da me personalmente utilizzato, è
costato soltanto eu 115,20.
L’allegra gestione della compagnia aerea è stata la causa del
grave disastro finanziario che ha compromesso quel nome che, un
tempo, era sinonimo di efficienza e di ottimi servizi.
Mentre il Governo, costretto dall’Europa adeliminare questo
inutile e dannoso comportamento, sta aggirando l’ostacolo con la
creazione di una nuova società che, nel rispetto delle norme
europee, non dovrebbe avere alcun tipo di rapporto con la
vecchia società.
Queste condizioni continuano a metterein grave difficoltà anche
Draghi, al quale si chiede di fare il gioco delle tre carte,
quasi sempre riuscitoci.
Lo Stato ha concesso alla Società prestiti per oltre un miliardo
di euro, mentre sta studiando come intervenirecon altri prestiti
che saranno dalla società pagati a “babbo morto”.
Le difficoltà incontrate in tutte le trattative sono state
moltissime, complicate sia dall’abbandono di molte rotte, sia
perla disinvolta gestione del personale, sia per il numero dei
dipendenti, che per i particolari trattamenti economici.
L’antitrust dell’U.E. ha inviato una lettera al Governo italiano
per avere conferma che le condizioni postealla nuova società
dovranno garantire la completa discontinuità con la vecchia
Alitalia.
Tra poco sentiremo suonare le campane che annunceranno che il
“il babbo è morto”, e che noi eredi dobbiamo essere pronti a
pagare il grosso debito contratto.
L’assoluta incapacità dei nostri governanti è formalmente
documentata dal fatto che due crisi quasi parallele, Monte dei
Paschi e Alitalia, non solo non sono state ancora definite
nell’arco di un decennio, ma si continuano a cercare soluzioni
che non potranno risolvere i problemi di fondo che queste crisi
hanno determinato.
Purtroppo, anche per i riflessi che la situazione della pandemia
ha creato, di questi problemi molti altri ne verranno a galla,
nella speranza che la loro soluzione sarà affidata a mani più
serie e più competenti.
angiolo alerci 6 agosto 2021
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