Santa Venerina INTERVISTA AL MUSICISTA
COMPOSITORE
GESUELE SCIACCA
Gesuele
Sciacca, acese, stimato dirigente medico, è raffinato
compositore di musiche per orchestra, musicoterapia e musiche
per le poesie dei classici, ovvero “poesie cantate senza
trasformarle in canzonette”. Con la sua voce espressiva e la sua
immancabile chitarra, accompagnato da musicisti tra i quali i
componenti della sua famiglia, riesce ad affascinare le
affollate platee. Possiamo considerare la musica un’attività
artistica? “La musica non è solo un’attività artistica ma è
soprattutto una forma di comunicazione eccezionale. Nella
filosofia greca antica la prima riflessione sulla musica si
trova nella scuola pitagorica che scopre il rapporto tra musica
e matematica. Il nostro cervello, attraverso un calcolo
matematico, riconosce quando le frequenze esterne sono tra loro
in relazione tale da rappresentare un flusso di informazioni ben
precise, capaci di evocare ricordi ed emozioni. Non a caso il
filosofo Leibniz affermava in una lettera al matematico tedesco
Christian Goldbach che ‘la musica è una pratica occulta
dell’aritmetica, dove l’anima non sa di calcolare’. Tutto
l’Universo, dal macro al microcosmo, presenta aspetti fisici e
matematici che ubbidiscono esattamente alle stesse leggi che
regolano i rapporti tra i suoni e dato che il compito della
scienza e della filosofia è quello di riportare la particolarità
all’universale, sarà possibile trovare il principio armonico che
governa il mondo attraverso la musica. Il bello musicale, come
in genere il concetto stesso della bellezza, corrisponde
all'intuizione dell’armonia, come dimostra il fatto che il
piacere sensibile dell’ascolto musicale risiede proprio nel
sentire armonia”. Dove affondano le tue radici musicali? “ Le
mie radici musicali hanno origine nel jazz, perché da
giovanissimo ho iniziato a studiare chitarra jazz. All’età di
diciotto anni, per iscrivermi in medicina, ho rinunciato ad un
contratto con una importante casa discografica. Finita
l’università mi sono accostato alla musica attraverso la
musicoterapia; amo tutta la musica, ma non posso nascondere una
certa predilezione per la musica cantautorale”. Ti senti più
medico o più musicista? “Per me la medicina è parte integrante
della mia vita. Grazie al fatto di essere medico posso essere un
vero musicista e grazie alla musica posso essere un vero medico
perché la musica, oltre ad essere una potente terapia, mantiene
sempre viva la capacità di essere sensibili alle emozioni e
senza queste credo non si possa essere dei veri medici”. E’ vero
che nei tuoi concerti ti esibisci gratis? “Sì, non prendo
neanche un centesimo, faccio anche concerti per le associazioni
Onlus”.
Salvatore Cifalinò.
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