IL MIO
RAPPORTO CON LA BORSA
Da oltre 60 anni uno di miei hobby è quello di operare in borsa.
Inizialmente non era una cosa semplice ed io dipendente della
Cassa di Risparmio, utilizzavo il servizio esistente presso il
Banco di Sicilia, che riservata agli operatori una sala
collegata con la borsa mediante una telescrivente. Per la mia
età sono costretto, con una mia particolare rubrica “Ricordi del
passato” intrattenere e ricordare fatti accaduti moltissimi anni
fa, cosa che faccio responsabilmente perché i fatti raccontati
sono stati sempre documentati. Oggi che il problema riguarda
fatti anomali che periodicamente si verificano nell’attività
borsistica ho voluto trattare il problema, documentando questa
mia anzianità con la pubblicazione della foto relativa a 1000
azioni da me acquistate il 25 giugno 1963, che conservo come
reliquia.
Durante la presidenza della Banca Europea di Mario Draghi
seguivo con particolare interesse ogni mercoledì alle ore 14,30,
le sue sempre interessanti conferenze stampa. Incominciai a
notare che nel corso delle sue conferenze le anomale
oscillazioni sia della borsa, che dell’andamento del rapporto
euro- dollaro.
Il giorno 8 dicembre 2014 avendo notato un eccessivo anomalo
movimento, con una mia lettera diretta al Presidente Draghi nel
sottolineare quanto accaduto, gli ricordai che è fatto assoluto
divieto alle società di fare a borsa aperta comunicazioni che
possano interferire sul mercato e di modificare, quindi,
l’orario delle sue conferenze. Con la stessa lettera
sottolineavo l’inopportunità di fare le sue importanti
dichiarazioni a borsa aperta. Dopo una mia seconda segnalazione
la Presidenza della Banca mi rispose che “al momento non sono
previste modifiche in questo senso”.
Notando che nel corso delle ulteriori conferenze la musica era
la stessa, decisi di interessare la Procura della Repubblica di
Milano per verificare se nel corso delle conferenze stampa
fossero state compiute operazioni qualificabili come
aggiotaggio.
Per i non addetti ai lavori il reato di aggiotaggio consiste in
“un comportamento finalizzato ad alterare i prezzi per trarne
illecito guadagno”. Cosa possibile se “qualcuno” è a conoscenza
anticipata dei problemi che saranno trattati.
Il 27 luglio 2016 in una mia nota sempre pubblicata su diversi
giornali on line con il titolo “Marchionne copia Draghi”,
Marchionne a borsa aperta parlò dei programmi futuri della Fiat.
Dichiarazione non condivisa dalla Borsa che, aperta con un più
3,05% chiuse con un meno 1,90%, esattamente con una perdita del
5%.
In questi casi certi personaggi, a conoscenza di quello che si
doveva dire e dei relativi riflessi, hanno potuto realizzare
illeciti ma grossi guadagni.
Questo è quello accaduto nel passato che è stato premessa a
quanto accaduto ieri 17 settembre 2021.
Alle ore 11,36 l’ANSA dà la notizia che Mele, deputy della
regione Europa di Stellantis (ex Fiat), parlando al convegno
sull’auto organizzato dal FIN-CISL di Torino ha detto: “Il piano
di 5 miliardi sull’Italia lanciato nel 2019 è in fase di
implementazione, stiamo continuando a investire sul futuro. Il
piano del 2030 è in fase di sviluppo. E’un piano a step che
stiamo condividendo con la trasparenza necessaria”. A conoscenza
di questa notizia la borsa che quotava il titolo con un +2%
chiuse con -3,50 perdendo il 5,50%. E’ bastata la dichiarazione
di uno stronzo per modificare pesantemente in negativo
l’andamento della borsa la quale il giorno prima aveva avuto un
movimento di 285/milioni di euro e ieri di oltre 1500 milioni,
causando ingenti perdite ai più e grandi guadagni ai furbi.
Questa mia nota sarà trasmessa alla Procura della Repubblica di
Milano che, se ritiene, potrà fare accertamenti sulla possibile
esistenza di atti di aggiotaggio.
Angiolo Alerci
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