Enzo Arena nasce a Catania da famiglia agiata , sin da
piccolo predilige l’amore per le quattro ruote e già a sette
anni comincia a fare i primi passi sull’auto del nonno. La
sua carriera vera e propria comincia a ventitré anni nel
1954 c on
una 1100 turismo con la quale partecipa ad una Nicolosi
–Etna vincendo la sua classe sul già affermato Vito
Coco.Sarà la prima di una lunga serie. Il prosieguo della
stagione,al volante di una Fiat 600, è un susseguirsi di
vittorie di classe.
Gli anni dal 1955 al 1962 , lo vedono al volante della
piccola Abarth 750 Zagato , con la quale vince tutte le gare
in salita alle quali partecipa. E’ sempre in quel periodo
che con una normalissima Fiat 600con la sola modifica della
testata(alimentazione con 4 carburatori progetto G. Pavia),
il pilota ottiene , tra lo sbigottimento generale , un 2°
posto assoluto nella Coppa Belmonte battendo auto ben più
potenti quali le Lancia 2500 e le Fiat 8 V. Continuando
nella sua escalation Arena, acquista una Abarth bialbero,
con la quale debutta alla 12 ore di Monza sotto i colori
della Scuderia Ambreuse.Privato tra vetture ufficiali, parte
in pol position e guida 3/4 di gara in testa nonostante il
copilota collabori poco e malgrado la sostituzione di una
lampadina posteriore richieda una sosta ai box di circa 15
minuti Arena arriva tra i primi quattro. Vincono la gara la
Coppia Zagato-Poltronieri (il noto commentatore televisivo
della F.1, fino alla fine degli anni 80 alla Rai.) Ma il
trionfo morale è per Arena e gli avversari lo riconoscono
cavallerescamente. Con la stessa vettura si contano fino al
1962 solo vittorie: Targa Florio (vittoria di classe)Giro
delle Calabrie 1° assoluto,e Brescia –Lumezzane. Nel 1963
Enzo Arena è già un pilota di un certo spessore ; tant’è che
Carlo Abarth lo chiama a Torino come pilota –collaudatore.
Con queste vetture Arena si aggiudica alcune vittorie di
classe a bordo delle Abarth e domina sui circuiti tedeschi
dell’Avus, Hockenheim Nürburgring con piazzamenti di
notevole rilievo nella classifica assoluta. La sua fama gli
consente di avere affidata alla prestigiosa Targa Florio del
1964, una Ford Cobra dall’allora manager Peter Schelby, dove
nonostante la presenza di piloti come Dan Gurney e e Phil
Hill che allora dominavano le scene mondiali ,il pilotino
(data la sua statura) si tolse lo sfizio di fare il giro più
veloce sulle Madonie.La Ford dopo quella prestazione sul
giro gli fa continuare la stagione da pilota ufficiale con
il consenso di Carlo Abarth, fino al triste giorno
dell’incidente al Nürburgring dove il pilota si schianta
contro un albero a 200 orari. Quando lo estraggono sembra
non ci sia nulla da fare ma dopo una lunga convalescenza in
Germania di un anno, il pilota l’anno dopo ,ritorna alle
corse. Nel 1965 riprende a correre grazie al suo caro amico
Virlinzi e corre per la Ford Italia.Al volante di una Ford
Cortina , si aggiudica sette vittorie tra le quali un primo
posto assoluto a Pergusa. In virtù di ciò la Porsche gli
affida un modello Carrera per disputare la Targa Florio del
1967. Arriva con l’amico e co-pilota Pucci a ridosso di
piloti come Bandini,Baghetti, Mairesse.Con la Porsche si
aggiudica un primo posto nella sua classe e un 3° posto
assoluto nella classifica generale. La Porsche lo vorrebbe,
ma motivi familiari lo costringono a rinunciare. Lo si vedrà
qualche anno dopo ad una Catania –Etna su Alfa Romeo GTA,
dove ottiene un 2° posto assoluto in classifica generale.
Partecipa pure a qualche giro di Sicilia. Da quel momento
inizia la sosta più lunga della sua carriera ; restano i
ricordi stupendi ed una leggenda che dura fino ai nostri
giorni. Oggi Arena abita a Catania e per chi ha vissuto
quegli anni di grande automobilismo, suscita grande emozione
vederlo ancora cosi passionale e competente nelle sue
disquisizioni di automobilismo. La sua bacheca parla chiaro,
le sue coppe sono una miriade, oltre i vari riconoscimenti
per i piazzamenti alla TARGA.