23 febbraio 2015
CHE ACCADE IN FORZA ITALIA?
Da un po' di tempo
la stampa ed i media ci intrattengono su quanto sta accadendo
all'interno dei tre maggiori gruppi politici.
Per motivi diversi molti parlamentari 5 Stelle hanno abbandonato
il movimento, perchè non si riconoscevano più nella posizione
assunta da Grillo e da Casaleggio.
All'interno del P.D. la posizione della sinistra, orchestrata da
Fassina, Civati, Cuperlo e compagni non può lasciare tranquillo
il Segretario-Presidente Renzi, dal momento che la linea
ufficiale del partito viene apertamente, continuamente ed
aspramente criticata, con minacce di non approvare molte delle
decisioni che saranno adottate dal governo.
All'interno di Forza Italia dopo l'uscita di Fini, del gruppo
Fratelli d'Italia e di Angelino Alfano, oggi si profila la
possibile uscita del numeroso gruppo creatosi attorno all'On.Fitto,
che si contrappone in modo netto al sistema Berlusconi.
Mentre mi riservo di fare alcune considerazioni su quanto
avviene all'interno del P.D. ho pensato di pubblicare due
lettere, da me spedite in tempo non sospetto all'ex Senatore
Berlusconi, che anticipavano quanto è accaduto in questi ultimi
anni.
Angiolo Alerci
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On.le Silvio Berlusconi
nella qualità di Capo del PDL Enna 9 agosto 2010
ROMA
Caro Presidente
Ho letto l’appello rivolto per il rilancio del partito sul
territorio, dopo che la frittata è stata già fatta !
Che Fini se la sia cercata non c’è dubbio, ma da quel grosso
politico che è certamente ne ha agevolato le condizioni per
ottenere quello che, forse, lui voleva cercando di addossare a
Lei la responsabilità della rottura del patto unitario
Fini ha posto problemi politici seri, che gran parte degli
elettori condivide.
In questi momenti ho pensato che Lei nei giudizi che da usa
sistematicamente due pesi e due misure.
Da circa due anni consente, e forse ha agevolato, che in Sicilia
una gran parte per PdL si staccasse dal PdL ufficiale e creasse
il PdL Sicilia.
Ha consentito al PdL Sicilia di entrare in un governo che al suo
interno ha anche una alta personalità del PD e che dal PD viene
sostenuto.
Non si è mai interessato di questo problema e, come ”Giano
Bifronte,” a Roma fa colazione con Miccichè, fondatore del PdL
Sicilia e cena con Schifani, Presidente del Senato, con Alfano,
Ministro della Giustizia ed espressione del P.d.L.ufficiale,
raccontando forse solo barzellette.
Lei non ha compreso,o non ha voluto comprendere, che la
situazione creata in Sicilia è di una gravità tale che il
comportamento di Fini, in confronto, rappresenta solo un peccato
veniale
Da quando in Sicilia Miccichè ha ritenuto di fare quel passo,
che di fatto ha diviso in due il gruppo parlamentare del PdL
alla Regione, si sono innescate in altre parti d’Italia
posizioni di “distinguo” che dovevano far presagire che un tarlo
stava per minare l’unità del PdL.
La frittata è stata ormai fatta e tempi più bui saranno
riservati al nostro paese.
Una ultima considerazione , infine, nella valutazione della
posizione assunta da Fini in quest’ultimo periodo non pensa che,
anche in parte, potrebbe collegarsi al trattamento che da
diversi mesi il GIORNALE e LIBERO, stampa molto vicina a Lei,
hanno riservato al Presidente della Camera?
Non ritiene che sia doveroso per Lei tentare di fare uscire
subito la Sicilia dalla ridicola condizione in cui si trova il
PdL, almeno per dare la sensazione di un tentativo di effettivo
recupero sul territorio
Cerchi di dedicarsi alla soluzione del problema Sicilia e non
dimentichi il famoso 61 a 0.
Cordialmente
Angiolo Alerci
Presidente del Consiglio dei Ministri
ROMA
Enna 24/10/2010
Che succede in casa P.d.L?
Da giorni la stampa segue gli sviluppi dei rapporti Carfagna-PdL,
sulla gestione del partito in Campania, ed ho notato una certa
affinità con quanto accaduto anni fa in Sicilia.
La contrapposizione di gruppi completamente diversi. ha creato
fronti di battaglia senza esclusione di colpi, mettendo nel
contempo a nudo certe realtà che ,in effetti, ne sono state le
cause.
In Campania, come in Sicilia, Lei ha evitato di intervenire
direttamente per chiarire i motivi dei contrasti, che per la
gravità delle situazioni createsi meritavano particolare
attenzione.
In Sicilia non poteva dar torto a Miccichè, suo uomo di fiducia,
suo braccio destro sia nel partito che al Governo, ove riveste
la carica di Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
Non poteva dar torto al Presidente del Senato Schifani, al
Ministro della Giustizia Alfano ed al coordinatore Castiglione,
legato di stretta parentela con il potente Sen.Firrarello.
Allora da almeno due anni, con la precisione che da sempre
contraddistingue i suoi impegni, ha ripetutamente assicurato
che, sempre di lunedì, sarebbe intervenuto a Palermo per
incontrare le diverse componenti e risolvere il problema del PdL
siciliano.
L’incontro non c’è mai stato ed il risultato e stata la la
scissione consacrata del gruppo Miccichè, il quale ha creato una
nuova formazione politica!
Quanto accaduto in Sicilia non è servito a farle comprendere che
un certo malcontento, per scelte inopportune, si stava
diffondendo all’interno del partito in molte regioni d’Italia.
Non ha capito che la situazione poteva sfuggirle dalle mani,
anche perché tra gli ispiratori di questi movimenti vi erano
anche personaggi discussi.
Forse non è intervenuto proprio per questo motivo?
La situazione in Campania, anche se le motivazioni sono diverse,
è identica a quella siciliana.
Da una parte Il Ministro delle pari Opportunità Mara Carfagna ed
il Governatore della Regione Caldoro.
Dall’altra il potentissimo On.Cosentino, Responsabile del
Partito, costretto a dimettersi da Sottosegretario perchè
indiziato per fatti gravissimi.
Oggetto del contendere: come gestire il problema della
spazzatura della Regione.
Anche per questo caso per Lei è stato è difficile intervenire?
Cordialmente
Angiolo Alerci
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