Un
festoso brindisi a Ethos
Ci stiamo avvicinando, a grandi passi, al giro di boa delle 15.000 visite al nostro sito. Risultano consultate circa 26.000 pagine delle diversificate materie, argomenti di attualità e rubriche che, alla stregua di un mosaico, compongono l’immagine complessiva del sito. Abbiamo la presunzione d’affermare che www.ethosassociazione.it, rispetto ai molti altri “siti” World Wide Web (WWW.) che affollano la grande ragnatela di INTERNET, si distingue sia per l’impostazione grafica che per la scelta di una non scopiazzata linea editoriale. Rispetto ai contenuti è palese, inoltre, la volontà di operare in assoluta libertà di pensiero, evitando i condizionamenti e le strumentalizzazioni dell’attuale diffuso modo di intendere la vita culturale, politica e sociale. Sappiamo quanto oggi la scena sia dominata da ostentazione, ristrettezza di vedute, smania di apparenza, incorreggibile dabbenaggine. Ed è già un successo non essere caduti fra le spire delle insulse banalità che riempiono intere pagine dei quotidiani o gli schermi della TV. Dalla cronaca mondana al confusionario calendario di ricorrenti manifestazioni fine a se stesse, dai pomposi annunci provenienti da parassitari ambienti pseudo culturali, al marciume della costosa e forviante pubblicità. Senza dire degli specchietti per allodole posti in essere da organizzazioni politiche e sindacali o da quella miriade di “onlus” le cui nebulose finalità lasciano talvolta parecchio perplessi circa la loro trasparenza stante che spesso e volentieri sono volte a mascherare finalità speculative. Si sa, ancora, dell’esistenza di una pletora di “comitati”, di Enti (più o meno “morali”), di fondazioni, la cui attività sembra essere prevalentemente rivolta all’ottenimento di sostanziosi finanziamenti pubblici attraverso cui sostentare apparati di facciata e incongrue iniziative. Senza dire che, di massima, essi servono a mantenere dei numerosi quanto poco efficienti organici, in gran parte composti dai “raccomandati” delle cricche del potere. Non è certamente apprezzabile, in proposito, l’operato di quegli amministratori pubblici - centrali e locali – che, elargendo disinvoltamente sostanziosi contributi, distraggono preziose risorse per finalità spesso non giustificabili. Una sorta di camuffamento dell’immorale e dilagante fenomeno del cosiddetto voto di scambio. S’evidenzia, in buona sostanza, un aspetto di quel reiterato scandalo che, ad opera di un sistema partitico degno di un mercato delle vacche, si estrinseca fra i risvolti di un falso sistema democratico.
Emergono spontanee, a questo punto, un paio di domande. A chi spetta l’obbligo, sia sul piano morale, sociale e culturale di adempiere al dovere di una onesta, completa e non prezzolata informazione? La gente ha o non ha il sacrosanto diritto di essere informata e orientata correttamente, senza correre il rischio di essere plagiata da infide e strumentali campagne mediatiche?
Oggi, più che mai, s’evidenzia l’inderogabile necessità di scuotere le coscienze per fronteggiare le prepotenze e gli abusi dei vari “ras” che sguazzano nei meandri della politica molto spesso deviata e corrotta, nel mondo affaristico speculativo, nel mefitico ambiente dell’alta finanza. Occorre combattere il fenomeno del servilismo elettorale (specie se di natura tornacontistica) indotto dalla speranza di ottenere un qualche favore, un lavoro per se o per i propri congiunti, una migliore qualifica, un avanzamento, un incarico, un contratto di fornitura, un appalto ecc. ecc..
E non va certo dimenticata l’esigenza di rompere l’incantesimo di quel falso benessere che induce spesso a vivere al di sopra delle proprie reali condizioni, determinando il nefasto fenomeno dell’indebitamento personale e familiare.
A fronte delle gravi problematiche e disfunzioni prima enunciate, l’Associazione ETHOS - dal 1998 inserita nel tessuto sociale e culturale dell’ambiente in cui ha operato e opera (con mezzi propri e senza alcun “contributo”) - vuole perseguire l’obiettivo di essere un costante riferimento per tutti coloro che condividono l’ideale della libertà di pensiero, di espressione e, perché no, di critica. Vuole diffondere la tendenza ad un equilibrato e costruttivo dibattito mediante l’analisi e l’approfondimento dei gravi problemi della società.
Sarebbe l’ora che chi di ragione - specie nell’ambito dei palazzi del potere -comprendesse che non si può andare avanti solo in funzione di fastosi “meeting” alla Rimini o alla Cernobbio, di “incontri accademici” con rimborsi a piè di lista, di “seminari” alla Erice - solo intenzionalmente scientifici ma palesemente a sfondo turistico -, senza dire di “rassegne” più o meno raffazzonate o di “premi letterari” addomesticati e pilotati. Il tutto abbondantemente foraggiato con denaro pubblico
Occorrerebbe
evitare, per altro verso, taluni diffusi quanto strumentali e
utilitaristici “incontri” prevalentemente improntati ai
piaceri della tavola, alla frenesia dell’apparenza, alle
esternazioni salottiere di inveterati pettegoli. Specie quando
prevale l’insana tendenza a diffondere “notizie di prima
mano” che magari
sarebbero dovute rimanere “private” se non proprio
riservate.
dicembre 2011
Associazione ETHOS
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