14 febbraio 2017
ALLA VIGILIA
DELLA SCISSIONE ?
La direzione del P.D. convocata dal Segretario Renzi ha discusso
sul difficile momento che sta attraversando il partito, dopo
l’esito negativo del referendum costituzionale.
Le contrapposizioni interne maturate fin dalla data di elezione
di Renzi alla guida del P.D., notevolmente aumentate durante la
sua permanenza alla guida del Governo, non sono diminuite dopo
le dimissioni da Presidente del Consiglio.
La minoranza del P.D. non solo richiede le sue dimissioni da
Segretario ma vuole dettare i tempi e modi per effettuare un
congresso.
Il risultato plebiscitario avuto dal “lodo Fassino” che ha
consacrato un risultato pesantemente negativo nei confronti
della minoranza ( 107 si, 12 contrari e 5 astenuti) ha acceso di
più la volontà di rivalsa della minoranza prospettando una
scissione.
A creare questa situazione gran parte di responsabilità
appartiene a Renzi il quale ha supinamente consentito, a quella
minoranza che ha esultato per il risultato negativo del
referendum, di organizzare gazebi per coinvolgere gli elettori a
votare contro un provvedimento legittimamente sostenuto ed
approvato dagli organismi del partito.
La minoranza Dem, che si era presentata “da vincitrice” alla
riunione della direzione centrale, nella convinzione di avere
fatto breccia nelle file dei renziani, ha dovuto prendere atto
della reale situazione esistente e, invece di scegliere la
strada con serietà aperta da Fassina, Civati ed altri, minaccia
la scissione.
Speriamo che l’errore e la debolezza dimostrata da Renzi nel
gestire la competizione referendaria non si ripeta in occasione
della nuove ed importanti scelte che il partito è chiamato a
fare, in un momento molto delicato per il nostro Paese .
Con un occhio particolare sarebbe opportuno guardare
all’iniziativa dell’ex sindaco Pisapia che, se riuscirà nel suo
intendo di costruire una nuova sinistra seria e non viscerale,
con una legge elettorale sostanzialmente di tipo proporzionale,
potrebbe essere un buon alleato per il futuro senza dimenticare,
però, quella sinistra che contribuì a mettere in crisi il
governo Prodi.
Pisapia che ha bene amministrato la città di Milano, nonostante
le notevoli pressioni ricevute per una sua nuova candidatura ,
ha confermato la sua decisione di non ricandidarsi dimostrando
di possedere anche notevoli doti di serietà politica e di
affidabilità.
angiolo alerci
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