Uno straccio di governo
E’ quello auspicato a Bari da Berlusconi: “Sono trascorsi 47 giorni dalle elezioni e ancora non abbiamo uno straccio di governo”; auspica quindi un governassimo PD-PdL , previo accordo per la scelta del presidente della Repubblica , mentre, dietro le quinte si adopera per far nominare il fedelissimo Letta a Segretario Generale del Quirinale. Mettere insieme un progetto liberista e un progetto socialdemocratico risulterebbe l’anticamera di un nuovo e più grave fallimento, con l’aggravante di avere dentro la compagine di governo chi si ritroverebbe nelle condizioni ottimali di esercitare il ricatto della sfiducia ove non fossero decise le misure pretese, o, peggio, di evitare che vengano assunte decisioni in difesa delle classi più disagiate.
Nella pantomima di Bari Berlusconi è tornato sulle promesse di restituzione dell’IMU pagata nel 2012, sulla esigenza inderogabile della sanatoria fiscale tombale e del condono edilizio, tutti argomenti di interesse diretto di Berlusconi, che hanno il loro vertice massimo nella amnistia penale riservata agli incensurati, e nello stravolgimento dell’ordinamento giudiziario. Basterà opporsi a tali provvedimenti liberisti e personalistici, perché venga meno la componente PdL, che accuserebbe l’altra parte della caduta del governo e del ricorso a nuove elezioni.
A parole Berlusconi afferma di non chiedere nulla, ma, al contrario, pretende tutto attraverso l’arma del ricatto, vista l’impossibilità di usare la collaudata arma della corruzione.
Un connubio impossibile che genererebbe uno “straccio di governo” nelle mani di Berlusconi che rappresenterebbe, in tale miscellanea la parte priva di scrupoli, che bara anche al solitario.
Il liberismo ha ucciso il lavoro e i lavoratori, esaltando, difendendo e sostenendo il capitale e i capitalisti, rinnovando gli infausti progetti della lotta di classe; il nuovo corso socialdemocratico vorrebbe far rinascere la speranza, la solidarietà generalizzata, e la concordia fra le classi, chiamate alla collaborazione reciproca, respingendo la lotta di classe che serve solo al più forte e non a chi sta dalla parte del giusto.
Rosario Amico Roxas
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