20 maggio 2015
UN POCO DI
CHIAREZZA
IN FORZA ITALIA
In
una mia nota pubblicata su questa stessa testata il 23 febbraio
scorso, anticipavo la imminente uscita da Forza Italia del
gruppo che faceva riferimento alle posizioni di critica assunte
da tempo dall'Euro Deputato Fitto, capo incontrastato di quel
partito in Puglia.
La discutibile posizione assunta da Berlusconi in Puglia, in
occasione delle prossime elezioni regionali, di presentare come
candidato alla Presidenza della regione Francesco Schittulli,
nominativo di indiscusso prestigio. non gradito a Fitto solo
perchè indicato da Berlusconi senza avere ascoltato i
responsabili locali del partito.
Alle lagnanze della base Berlusconi rispose con il
commissariamento del partito nel tentativo di isolare Fitto.
Ma il personaggio designato di Berlusconi, il quale non
condivise la decisione di Berlusconi di mettere sostanzialmente
fuori dal partito Fitto, decise invece di condividerne la
posizione. rinunziando alla candidatura proposta da Berlusconi
ed accettando quella di Fitto di concorrere con la sua lista
civica “Oltre”.
Berlusconi nell’accusare il colpo e per evitare che la lista di
Fitto potesse vincere le elezioni in Puglia, anche per la
particolare condizione createsi dal momento che la sinistra non
avrebbe ricandidato Vendola, ha presentato la lista ufficiale di
Forza Italia indicando per la Presidenza l’on. Adriana Poli
Bortone, espressione di Fratelli d’Italia, gruppo che si è
dissociato immediatamente da quella scelta.
Questa è la gran confusione che Berlusconi è riuscito a creare
in Puglia alla vigilia di un importante evento elettorale, pur
di confermare che la sua parola non deve essere né discussa né
criticata.
Il risultato quello di riconsegnare alla sinistra l’importante
regione Puglia. Questi fatti hanno finalmente messo un poco di
momentanea chiarezza all’interno della destra berlusconiana:
Fitto.eurodeputato, ha ufficialmente comunicato il suo abbandono
di Forza Italia e la sua adesione al gruppo dei conservatori
europei.
Gli effetti che questa decisione potrà determinare all’interno
del nostro Parlamento saranno verificati all’indomani delle
prossime elezioni.
Mentre a destra i fatti sopraindicati hanno creato un poco di
chiarezza, grande confusione continua a verificarsi nel P.D.
Quello che è accaduto in sede di approvazione della legge
elettorale, con i distinguo di quella minoranza del PD che ha
organizzato e gestito, con la regia dalla vecchia guardia.
fatti, atti, comportamenti, dichiarazioni e decisioni che hanno
creato e continuano a creare grossi fastidi alla linea ufficiale
del partito, continua ancora oggi.
All’interno di un partito è normale che i problemi vengano
discussi e che si possano generare aree diverse; chi scrive ha
vissuto per cinquanta anni la vita delle correnti create
all’interno della D.C. con forti contrapposizioni nelle
valutazioni diverse delle varie problematiche, ma non hanno mai
registrato un comportamento delle minoranze nelle aule
parlamentari, diverso dalle decisioni legittimamente assunte
dalla maggioranza..
E’ augurabile che dopo le prossime elezioni amministrative il PD
si dia una regolata, per non continuare a dare all’esterno una
immagine di un PD sempre più dilaniato da una sparuta minoranza,
contraria, per partito preso, a tutte le decisioni
legittimamente deliberate dagli organi competenti.
Angiolo Alerci
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