SPERIAMO CHE LA STORIA SI RIPETA
Nel 1947 il nostro paese distrutto
dalla guerra che, tra l’altro, aveva notevolmente modificato la
produzione di nostre fiorenti industrie per adattarle alla
produzione di “materiali” da guerra, con molte città
notevolmente danneggiate prima dai bombardamenti aerei e dopo
dall’invasione, visse un giorno speciale: l’annuncio che gli
Stati Uniti avevano programmato un piano, l’European Recovery
Progam, noto come piano Marshall di aiuti ai paesi europei, dopo
i notevoli danni provocati dalla seconda guerra mondiale.
Il piano Marshall prevedeva la fornitura a titolo gratuito di
ingenti quantità di grano e di altri prodotti e macchinari per
sfamare la popolazione e permettere la ripresa.
Negli anni ’50, archiviati i ricordi della seconda guerra
mondiale il,paese iniziò la sua nuova vita con molto ottimismo e
straordinarie trasformazioni sociali.
Ricostruì dalle macerie uno Stato funzionante e riacquisì quel
prestigio che il nostro Paese meritava, completamento perso con
la guerra.
Questo periodo è passato alla storia come il Miracolo economico
italiano che non solo migliorò il tenore di vita di tutti gli
italiani,ma creò anche una stabilità monetaria tale da
consentire alla lira,nel 1960, di ottenere “l’Oscar delle
monete”
Condizione agevolata anche dall’aumento delle nostre
esportazioni.
La crisi di oggi, aggravata dalla pandemia, ha creato condizioni
molto simili a quelle consegnateci negli anni’40, con la
sconfitta militare.
In questa occasione è stata l’Europa a venirci incontro nel
tentativo di superare questo lungo periodo di crisiche ha
investito sia le famiglie che l’economia tutta del mondo, con il
famoso Recovery Found.
Il valore del piano Marshall per l’Italia rapportato ai valori
correnti.era stato di circa 70/miliardi di euro, mentre il
Recovery Found è di circa 250/miliardi di euro ed oggi ci
sarebbe di fare molto meno di quello che venne fatto negli anni
’50.
La preoccupazione è una sola:
Negli anni ’50 la nostra politica era nelle mani di De Gasperi,
Togliatti, Nenni, Saragat, Malagodi, Almirante e Einaudi, tutti
di estrazione diversa, ma tutti dotati di alto ed altro senso di
responsabilità.
Oggi preferisco non fare nomi perché ne potrei dimenticare
molti.
Speriamo bene.
Giugno 1921
Angiolo Alerci
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