15 agosto 2018
LA
SCIAGURA DI GENOVA
Il crollo del ponte di Genova ha segnato una nuova tappa nei
disastri che, quasi giornalmente, si verificano nel nostro
Paese. Anche questa volta ascolteremo i discorsi di circostanza
e le promesse di interventi. In occasione di analoghe sventure
mi sono soffernato per ben due volte ad esprimere una mia
valutazione alla Ministra della riforma della p.a. in carica on.
Marianna Madia, con due lettere pubblicate su diversi giornali
on line il 2 novembre 2016 ed il 19 aprile 2017, riportate alle
pagg, 113 e 114 del secondo libro e alle pagg. 45 e 46 del terzo
libro CRONACA E RIFLESSIONI SULLA POLITICA ITALIANA,
La Ministra Madia, anche per altre proposte da me inoltrate, mi
fece pervenire una sua mail nella quale è scritto : Grazie per
il contributo alla riforma della pubblica amministrazione. Idee,
proposte e critiche stanno aiutando il Governo a realizzare una
riforma migliore e partecipata.Marianna Madia.
Per quanti non hanno avuto la possibilità di leggere queste mie
due lettere aperte dirette alla Ministra Madia, ho pensato di
ripubblicarle in questo particolare momento,
7 novembre 2016 – LETTERA APERTA per la Ministra della riforna
della p.a. on. Marianna Madia
Egregia Ministra, ho seguito e continuo a seguire con
particolare interesse i provvedimenti varati nel corso della sua
permanenza al Ministero della Pubblica Amministrazione. Fatti
che continuano ad accadere in molte regioni d’Italia, portati
continuamente all’attenzione, mi hanno spinto ad indirizzarLe
questa mia nota per farle una proposta che, se lo riterrà
opportuno, potrà inserire in uno die prossimi provvedimenti che
sottoporrà all’attenzione del Parlamento. I media in questi
giorni hanno portato a conoscenza di tutti il grave fatto
accaduto per il crollo del ponte della superstrada Milano.Lecco.
Sono in corso delle iniziative per accertare la responsabilità
di coloro i quali a conoscenza dell’imminente pericolo non sono
intervenuti in tempo, ma non si deve escludere la ricerca di
altre responsabilità che possono riguardare l’impresa che ha
effettuato i lavori, la direzione dei lavori ed i collaudatori.
In Sicilia, purtroppo, di analoghi eventi ne abbiamo avuto
tanti,
-Nel maggio del 2009 si è verificata la rottura di un giunto che
ha causato il crollo del viadotto GEREMIA 2 della strada statale
Caltanissetta-Gela, a distanza di soli tre anni dalla sua
inaugurazione.;
- Nell’estare 2014 si è verificato il crollo del viadotto
PETRELLA della strada statale Ravanusa-Licata;
- IL 30 dicembre 2014 si è verificato il crollo del viadotto
SCORCIAVACCHE della strada statale Agrigento-Palermo, inaugurato
in pompa magna una settimana prima alla vigilia di Natale,
ancora non collaudato:
- nell’aprile 2015 si è verificato il crollo del viadotto IMERA
dell’autostrada Palermo Catania, a causa di una grossa frana
individuata e seguita da oltre dieci anni.
La maggiore responsabilità oggi è riservata ai collaudatori che
vengono scelti tra coloro i quali NON SIANO INTERVENUTI IN
NESSUN MODO NELLA PROGETTAZIONE, DIREZIONE ED ESECUZIONE
DELL’OPERA, così come previsto dall’art.67 de testo unico per
l’edilizia (decreto n.380 del 6 giugno 2001).
I collaudi delle grandi opere vengono effettuati con prelievi a
CAMPIONE ed è facile intuire come in molti casi i CAMPIONI
vengono scelti, documentando la regolare composizione della
malta cementizia, causa prima di tutti i disastri che si sono
verificati. Inoltre la stessa norma prevede che la nomina dei
collaudatori spetti al committente che ha l’obbligo di
comunicarla al Genio Civile entro sessanta giorni dalla data di
ultimazione dei lavori.
Questa norma determina quello che normalmente accade: il
collaudo delle opere avviene dopo molti mesi e, spesso, dopo
anni dalla loro ultimazione. Il collaudatore dovrebbe essere
nominato contestaualmente al direttore die lavori, dal momento
che le diverse funzioni non sono incompatibili, mentre si
aasicurerebbe un serio controllo nel corso delle opere e si
eviterebbero quei collaudi PILOTATI, causa prima di tutti i
disastri verificatisi.
Si tratta di una piccola modifica che individuerebbe
immediatamente il responsabile, nel caso di difetti nella
realizzazione delle opere,
Conoscendo bene la sua sensibilità, sono certo che questa mia
proposta sarà attentanente valutata dagli organismi di
competenza, Con l’augurio di Buon lavoro
angiolo alerci
19 aprile 2017 – LETTERA APERTA per la Ministra della della
riforma della p.a.on. Marianna Madia
Con lettera del 7 febbraio 2016, trasmessa anche per le vie
tradizionali, pubblicata su diversi giornali on line ed inserita
alle pagg.113 e 114 del secondo volume del mio libro Cronaca e
riflessioni sulla politica italiana, avevo rapppresentato fatti
collegati ai numerosi crolli verificatisi in Sicilia, Il più
eclatante quello verificatosi il 30 dicembre 2014, relativo al
viadotto SCORCIAVACCHE sulla strada Agrigento-Palermo inaugurato
in pompa magna soltanto una settimana prima, ancora non
collaudato. Lettera suggeritami dal grave fatto accaduto dopo il
crollo del ponte della superstrada Milano-Lecco. Oggi il crollo
del viadotto della tangenziale Fossano-Cuneo. Appare molto
strano come ancora resistono ponti costruiti oltre duecento anni
fa, mentre sistematicamente crollano ponti e viadotti costruiti
negli ultimi cinquanta anni,. Ogni volta si riparla di verifiche
da effettuare per accertare lo stato delle moltissime opere a
rischio, ma niente in concreto è stato fatto, mentre assistiamo
ai tentativi di scaricare sempre ad altri ogni responsabilità su
quanto accade. Ritenevamo che questo problema fosse esclusivo
del meridione d’Italia ma, tenuto conto di quanto accaduto in
quest’ultimo periodo, dobbiamo convincerci che si tratta di un
problema che riguarda l’intero territorio del nostro Paese.
Tutte le opere che hanno utilizzato malta cementizia, costruite
negli ultimi 50 anni sono a rischio ed non è facile, a distanza
di tempo, individuare cause e responsabilità. Anche un
Maresciallo dei Carabinieri di un piccolissimo comune sa che, da
almeno dieci lustri, il 90% degli impianti di lavorazione del
cemento è nella mani della malavita, la quale impone ai
costruttori condizioni particolari per forniture non
particolari. Tutti sanno il modo in cui vengono effettuati i
controlli in corso d’opera e tutti sanno come vengono fatti,
nella maggior parte dei casi i collaudi. Collaudi a campione, ma
rimane più di un dubbio sul come avviene la scelta dei campioni.
Con la lettera soporarichiamata suggerivo di modificare la norma
che disciplina la nomina dei collaudatori i quali non dovrebbero
essere nominati dopo mesi dalla ultimazione delle opere, ma
contestualmente all’inizio die lavori, Il collaudatore così
sarebbe responsabile, unitamente al direttore dei lavori, della
qualità dei prodotti utilizzati in corso d’opera e non l’agnello
sacrificale al momento in cui si verificano i danni. Sui ponti,
viadotti e costruzione in genere, che utilizzano malte
cementizie il collaudo non deve essere effettuato a campione,
anche perchè sorge più di un dubbio su chi indica i campioni da
controllare.
Cara Ministra, lei che si sta dimostrando molto attiva nel
tentativo di migliorare la nostra p.a., cerchi di valutare
l’aspetto che con la presente ho voluto nuovamente
rappresentarle.
angiolo alerci
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