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                                                                                 25 agosto 2016

         RENZI ACCERCHIATO DAI DEM


Continua l'infaticabile azione della minoranza DEM nel tentativo di accerchiare il Presidente /Segretario Renzi e preparare l'assalto in occasione del prossimo referendum.
Dopo l'infelice sortita dell'on. Cuperlo di affidare ad una personalità estranea al Partito l'incarico di tentare la riunificazione della Sinistra, argomento recentemente da me trattato con altra nota pubblicata su questa stessa testata, l'attacco, dopo le dure critiche alla legge elettorale, oggi viene spostato al programma del Governo e più precisamente alla legge di stabilità in corso d'opera.
La critica non riguarda soltanto le differenze tra le varie proposte sulla possibilità di ridurre la pressione fiscale, ma parte dall'errore commesso lo scorso anno nell'abolizione dell'IMU sulla prima casa che ha determinato un basso risparmio al ceto medio/basso, mentre ha consentito di estendere l'abolizione ai palazzi e alle sontuose ville di proprietà di notissimi miliardari, consentendo agli stessi cospicui risparmi.
Nei momenti di crisi la più importante delle iniziative previste per agevolarne la fine è la istituzione di una imposta patrimoniale progressiva.
Iniziativa da tempo sollecitata dai Sindacati, ignorata dalla Presidenza Monti che preferì una navigazione a vista , condizionato dal sostegno della destra e della sinistra al suo Governo di tecnici, accennata a bassa voce dalla Presidenza Letta e ignorata completamente dal Governo Renzi al quale oggi viene contestato di avere determinato, con l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, un grande risparmio progressivo a favore dei ricchi.
La sinistra del PD non è molto interessata ai temi delle riforma Costituzionale né all'esito del referendum che ne condiziona, però, il voto favorevole a delle modifiche alla legge elettorale che il Premier/Segretario non intende apportare..
In questo momento la posizione di Renzi è strategica in quanto lo stesso è convinto, come la maggior parte di coloro che hanno ben studiato l’argomento, che la Corte Costituzionale il 4 ottobre prossimo non approverà parte della legge esitata dal Parlamento e le modifiche necessarie saranno apportate, non a seguito di trattative e cedimenti nei confronti dei DEM, ma per ottemperare all’alta decisione della Corte.

angiolo alerci

 


 

 

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