PROFUGHI:
PRIMO CORRIDOIO UMANITARIO
Il giornale “Avvenire” di oggi ha pubblicato la seguente
notizia.
“Il Ministro dell’Interno Marco Minniti e il Presidente della
Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Gualtiero Bassetti,
questa sera hanno accolto all’aeroporto dell’aeronautica
Militare di Pratica di Mare a Pomezia (Roma) il primo gruppo di
162 emigranti africani provenienti dalla Libia” trasportati con
due aerei dell’ aeronautica militare italiana.
Sono trascorsi esattamente oltre 4 anni, dal 9 ottobre 2013
quando con una mia nota “ LA TRAGEDIA DI LAMPEDUDSA” ,
pubblicata su diversi giornali on line ed inserita alla pagina
98 del mio primo volume di Cronaca e riflessioni sulla politica
italiana avevo rappresentato al Ministro Alfano la possibilità
“di creare in Libia un centro di accoglienza per coloro i quali,
per motivi seriamente accertati, sono costretti ad emigrare e,
dopo averne controllate le identità, trasportarli con una nave
in uno o più porti del nord, agevolandoli nel raggiungere gli
agognati Paesi che temono di perdere parte della loro
sovranità”.
A distanza di venti mesi il 20 marzo 2015 con altra mia nota “
IL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE”, pubblicata sempre sugli stessi
giornali on line ed inserita alla pagina 249 del libro
sopramenzionato scrivevo: “ Mi ha molto sorpreso la
dichiarazione del Ministro Alfano il quale, commentando le
notizie che un milione di persone sono in attesa di iniziare il
lungo viaggio per raggiungere le coste siciliane, ha affermato
che bisogna fermare in Libia questo previsto esodo.”.
La ben nota miopia di Alfano non aveva considerato che la
situazione politica delle Libia, dal 2013 al 2015, era
notevolmente peggiorata : da un periodo di ordinaria
tranquillità si era passati alla guerra civile e che era
impossibile nelle nuove condizioni ottenere quanto non era stato
richiesto nel 2013.
Oggi l’iniziativa suggerita dalla Caritas Italiana, patrocinata
dalla Santa Sede, ha sostanzialmente ottenuto quanto da me
suggerito al Ministro Alfano nel 2013.
Una giusta valutazione della proposta fatta al Ministro Alfano
avrebbe evitato la nascita del “ FRONTEX ” che nella sua
gestione ha ottenuto soltanto due effetti negativi:
- il pattugliamento con navi ed aerei in prossimità delle coste
libiche, che ha moltiplicato l’attività degli scafisti per la
notevole riduzione delle ore di navigazione;
-ha aumentato il numero delle navi, in parte gestite anche da
pseudo organizzazioni umanitarie come accertato dalla
Magistratura italiana, che stazionano al limite delle acque
territoriali libiche in contatto con faccendieri libici.
Speriamo che questa esperienza, sollecitata dalla Caritas, possa
avere un seguito anche perché una iniziativa analoga era stata
tentata dal nostro attuale Ministro degli Interni Minniti,
all’atto del suo insediamento.
Angiolo alerci
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