PIENI POTERI
Il 24/12/1924 il Parlamento vota i pieni poteri al governo
Mussolini. Come fu possibile? Bisogna studiare fatti precedenti.
Tornare al fatidico ottobre 1922 (prima della Marcia su Roma),
quando il popolo aveva già scelto il Fascismo, affamato e stanco
dei ripetuti fallimenti dei troppi governi che si erano
succeduti. Questa verità fu testimoniata dal più importante e
insospettabile uomo politico di quel tempo: Giovanni Giolitti.
In una intervista alla "Stampa" disse:"le cose politiche e
specialmente parlamentari, non potevano continuare senza portare
il Paese alla rovina. La maledetta legge elettorale (col sistema
proporzionale) aveva frazionata la Camera in modo da rendere
impossibile un Governo forte, capace di avere ed attuare un
programma". Spiegò che il Parlamento non era stato capace di
darsi un Governo mentre il popolo se lo era dato da solo. Così,
il 18/11/1923, con la "legge Acerbo" si ebbe la nuova legge
elettorale che dava un premio di maggioranza che consentisse la
formazione di un Governo. Le votazioni del 6/4/1924 videro la
vittoria del "Blocco Nazionale" (Fascisti, Liberali e altri
fiancheggiatori). L'opposizione reagì con violenza. In
particolare l'on. Matteotti si scagliò contro la legge Acerbo
chiedendo l'annullamento della votazione. Ma quella legge venne
elaborata da una commissione di 18 parlamentari, presieduta da
De Nicola, con Bonomi, De Gasperi, Giolitti, Salandra, Orlando,
Filippo Turati e perfino i comunisti Graziadei, Lazzari e
Chiesa. Tutti nomi altisonanti e tuttaltro che fascisti. Infine
i "pieni poteri" furono il risultato dell'abbandono (illegale)
del Parlamento degli "aventiniani" per protesta dopo il delitto
Matteotti. In tal modo il partito fascista, sull'orlo dello
scioglimento, poté riorganizzarsi più forte di prima. Non posso
qui entrare nei particolari ma chi ha passione per la storia e
la verità, potrà approfondire l'argomento leggendo il mio libro
"VERITÀ SOMMERSE" edito da Carthago edizioni. Un caro saluto a
tutti.
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