29 marzo 2017
PIER CARLO
PADOAN MINISTRO DELL’ECONOMIA E FINANZE
La conferma del Prof. Pier Carlo Padoan al Ministero
dell’Economia e delle Finanze nel Governo Gentiloni è stata
quella meno criticata in occasione della formazione del nuovo
Governo.
Il motivo: le referenze riconosciute al prof.Padoan.
Grande economista, Accademico italiano, già Direttore del Fondo
monetario internazionale, Consigliere economico dei Presidenti
del Consiglio D’Alema e Amato, Ministro dell’Economia e Finanze
nel Governo Renzi, non parlamentare.
Forse la troppa e lunga vicinanza al mondo politico ha
contagiato l’illustre Tecnico il quale, nel dare continuamente
spiegazioni sui vari provvedimenti, è costretto spesso ad usare
espressioni “politichese” .
Recentemente alla domanda sui provvedimenti utili per ridurre il
nostro debito pubblico ha risposto “ l’Italia si muove nella
giusta direzione”.
Purtroppo non conosciamo quale è questa “giusta” direzione.
Quella suggerita da Renzi “ basta con le privatizzazioni” o
quella del suo Vice Ministro Morando “Quanto alle
privatizzazioni, l’anno scorso abbiamo fatto benissimo a
sospenderle perché si sarebbero tradotte in una svendita. Ma ora
con il miglioramento dei mercati le riprenderemo”.
Da oltre vent’anni si parla di privatizzazioni i cui proventi
avrebbero dovuto ridurre il nostro enorme debito pubblico.
Non fece nulla il Governo Monti che si limitò alla famosa
spending review, con la quale raccolse pochi spiccioli, mentre
l’enorme nostro debito , a causa dell’elevato spread, bruciava
ogni anno centinaia di miliardi di eu per interessi.
Conosciamo bene i veri motivi per cui è difficile procedere
all’alienazione di quel patrimonio.
Il solo patrimonio immobiliare, infatti, è formato da migliaia
di fabbricati e di vecchie caserme di inestimabile valore.
Lo scandalo dell’affittopoli di Roma, riportato recentemente a
conoscenza da una trasmissione televisiva, rappresenta soltanto
la punta di un iceberg, dal momento che il fenomeno investe
l’intero Paese.
Nessuno, la Corte dei Conti molto attiva nella valutazione di
piccole storie, si sente di affrontare questo grosso problema,
aggravato dall’ostracismo della casta dei burocrati, protetti
dalla politica.
Nel settembre del 2014 in una mia lettera aperta al Presidente
del Consiglio Renzi, pubblicata nel libro “ Cronaca e
riflessioni sulla politica italiana” commentavo l’iniziativa di
Renzi di proporre a tutti i Ministeri la riduzione del 3% delle
spese.
Immediata la reazione dei Ministri della Difesa e della Sanità
che negarono la possibilità di una riduzione delle spese dei
loro Ministeri sostenendo, nel contempo, la possibilità di
intervenire sui bilanci degli altri ministeri.
Nella stessa nota scrivevo “ Mi consenta, da vecchio
democristiano che ha seguito con particolare attenzione la vita
politica di quel periodo, di darle un consiglio: eviti che nel
suo Governo possa verificarsi quanto sistematicamente accadeva
durante le riunioni dei Consigli dei Ministri del tempo. Tutti i
Ministri si presentavano dopo avere studiato i bilanci degli
altri Ministeri e tutti, nel dichiarare la impossibilità di
effettuare tagli nei propri bilanci, erano nelle condizioni di
suggerire tagli nei bilanci degli altri Ministeri, creando solo
condizioni di stallo. Se si considera solo il fatto che tutti i
bilanci sono stati sempre predisposti anche per agevolare
operazioni poco pulite, la riduzione del 3% non potrà mai
compromettere la funzionalità della macchina dello Stato.”
Il prof. Padoan, che è un tecnico di alto valore, cerchi di
operare in modo concreto per farci uscire da questa lunga crisi;
operare una effettiva riduzione della spesa pubblica ed alienare
l’immenso patrimonio, non solo immobiliare, per ottenere una
sostanziosa riduzione del debito pubblico, causa prima della
lunga stagione di stagno della nostra economia, che ha
determinato povertà ed enorme disoccupazione.
Non cerchi di coprire l’inefficienza , la incapacità e la
mancanza di volontà della politica con espressioni “politichese”
perché il nostro grande debito pubblico non potrà mai essere
ridotto con gli spiccioli di possibili avanzi di bilancio.
Solo così l’Italia potrà muoversi nella giusta direzione.
angiolo alerci
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