28 giugno 2016
NUOVI PROBLEMI
PER L'EUROPA
L'uscita della Gran Bretagna dall'euro oltre a creare i previsti
problemi ai paesi dell' eurozona, ha creato problemi a quasi
tutti i paesi del mondo.
Gli Stati Uniti si sono mossi con l'urgenza che il caso
richiedeva, inviando a Bruxelles il Segretario di Stato John
Kerry per seguire da vicino i primi effetti della situazione
creata dal referendum inglese.
Anche il Giappone e la Cina hanno manifestato serie
preoccupazioni per quanto sta accadendo in Europa, auspicando
l'adozione di provvedimenti adeguati per superare questo
difficile momento che, indirettamente, coinvolge anche le loro
economie, mentre l'Europa si comporta confermando i suoi
tradizionali metodi .
Nello stesso giorno in cui il Presidente della Commissione
Europea Juncker dichiarava che il rapporto conseguente
all'uscita dell' Inghilterra dall'euro doveva essere definito
con la massima urgenza, trattandosi di un divorzio non
consensuale, da parte della Merkel veniva affermato, con il
beneplacito di Italia e Francia, che non vi era alcun motivo di
accelerare i tempi dell'effettivo distacco.
Anche l'Inghilterra è costretta a registrare gli effetti
negativi dell'esito del referendum: la sterlina deprezzata del
15% in soli due giorni, Scozia e Irlanda che, disconoscendo il
risultato del referendum, hanno ufficialmente dichiarato di
prendere tutte le iniziative per riproporre e proporre un
referendum per ottenere le loro indipendenze e restare
all'interno dell' area euro.
La situazione che si è creata in Europa mi porta a fare una
considerazione:
Nel 1951 i Grandi del tempo istituirono la Comunità Europea del
Carbone e dell'Acciaio (CECA), ampliata successivamente nel 1957
con la Comunità Economica Europea (CEE) e successivamente altri
organismi (Commissione,Parlamento europeo,Corte di Giustizia).
Il fine era quello di pervenire con una certa sollecitudine
all'unità politica dell'Europa.
D' allora nessun passo in questa direzione è stato fatto in
quanto la mediocrità delle classi politiche presenti sempre in
quel Parlamento, supportate dalle indicazioni dei rispettivi
Governi, hanno preferito non trattare l'argomento che,
indirettamente, avrebbe sminuito il potere dei singoli Governi.
Non avere realizzato l'unità politica è stata e sarà ancora la
vera causa che molte problematiche importanti non saranno mai
prese in esame da parte dell'Europa.
Se non vi sarà subito un cambio di marcia nella direzione dei
prossimi provvedimenti da adottare (politica fiscale, massima
attenzione ai temi dello sviluppo e dell’ occupazione e seria
politica sulla immigrazione), sarà data molta materia nelle mani
dei cosiddetti euro scettici che vedono ogni giorno
aumentare il loro peso, come dimostrano gli ultimi risultati
registrati nelle ultime elezioni effettuate in diversi paesi.
L’Europa è gravemente ammalata e gli effetti del risultato del
referendum inglese ne hanno confermato la diagnosi; se non si
interverrà nella giusta direzione e con la massima urgenza
l’Europa potrebbe entrare in coma irreversibile, bruciando tutto
il lavoro fatto negli ultimi sessant’anni.
Angiolo Alerci
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