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27 luglio 2016 MARCHIONNE COPIA DRAGHI Il giorno 8 dicembre 2014 una mia nota dal titolo “ Le conferenze di Mario Draghi”, pubblicata su questa testata giornalistica, sottolineava l’inopportunità dell’orario prescelto dal Presidente della BCE Mario Draghi per le sue conferenza stampa. L’orario dalle 14,30 alle 15,30 non era e non è compatibile con dichiarazioni che direttamente possono influenzare il regolare andamento delle borse, poiché la loro preventiva conoscenza da parte di personaggi ritenuti “corretti” può agevolare operazioni di aggiotaggio. Il 22 gennaio del 2015 in una lettera aperta pubblicata sugli stessi giornali , spedita al Presidente della BCE Draghi, elencai tutti i dati anomali verificatisi nel corso della sua ultima conferenza stampa, sottolineando che alle società quotate in borsa è severamente proibito fare dichiarazioni che possano interferire sull’andamento del mercato azionario. mentre sistematicamente le sue conferenze stampa avevano termine alle ore 15,30, forse per non interferire con il mercato azionario degli Stati Uniti che proprio alla stessa ora inizia le proprie contrattazioni. Le suddette note sono state pubblicate nel mio libro “ Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”.In riscontro il Presidente Draghi mi ha fatto pervenire la nota che trascrivo: “ Egregio signor Alerci, le confermiamo di avere ricevuto le sue lettere dell’8 dicembre e del 25 gennaio indirizzate al Presidente Mario Draghi e desideriamo informarla che abbiamo preso nota del suo commento e del suggerimento concernente l’orario delle conferenze stampa della Banca Centrale Europea. Tuttavia Le comunichiamo che al momento non sono previste modifiche in questo senso. Con i più distinti saluti Valerie Saintor Vice Capo Divisione” Continuando a seguire settimanalmente le conferenze di Draghi, ed avendo notato che sistematicamente si verificava quanto già rappresentato, ho ritento di trasmettere un esposto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, sede della nostra Borsa, corredato da utile documentazione per valutare se nel corso di quelle conferenze stampa si siano verificati casi sospetti di aggiotaggio. Oggi sono venuto nella determinazione di rivangare il passato per un fatto gravissimo verificatosi alle ore 15,54, quando l’A.D. della FCA Marchionne ha ritenuto a borsa aperta parlare dei programmi del gruppo FIAT e del target per il 2018. Il titolo Fiat che subito dopo l’apertura, intorno alle ore 9,30, presentava un +3,05, al momento della comunicazione di Marchionne segnava un + 2%, alle ore 16, dopo soli 15 minuti dall’inizio della comunicazione presentava un -1,03 per chiudere a -1,90 con una oscillazione del 5% che, rapportata a circa 45/milioni di azioni trattate, hanno comportato un movimento per un controvalore di circa eu 300/milioni di azioni Fiat negoziate. Per chiarezza ritengo di dover sottolineare che la media giornaliera dell’ultima settimana delle contrattazioni della FCA è oscillata intorno a 16/milioni di azioni a fronte di 45/milioni di azioni trattate oggi. Avere agevolato la possibilità di illecite manovre di aggiotaggio è il meno che oggi si possa sospettare. Purtroppo Marchionne non si considera inferiore al Presidente Draghi e, quindi, si comporta nello stesso modo agevolato del fatto che anche il Presidente Draghi non ha tenuto conto e continua a non tener conto delle tassative disposizioni che vietano di fare dichiarazioni a borsa aperta che, certamente, consentono ai “soliti” di speculare in modo non corretto. Anche questa mia nota sarà trasmessa al Procuratore della Repubblica di Milano perché, se lo riterrà opportuno , faccia valutare i movimenti anomali verificatisi sul titolo FCA subito dopo le dichiarazioni di Marchionne nota che, come l’esposto riguardante le conferenze di Draghi, resterà agli atti nella certezza che fra qualche tempo potrà essere considerato utile rispolverarle.
Angiolo Alerci
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Ass.
Socio-Cult. «ETHOS
- VIAGRANDE»
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