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10 gennaio 2017


LETTERA APERTA PER IL MINISTRO DEGLI INTERNI
ON. MARCO MINNITI



Esimio Ministro,

desidero complimentarmi con Lei che, soltanto dopo poche settimane dal suo insediamento al Ministero degli Interni, è volato a Tripoli per incontrare i vertici del Governo libico ed esaminare tutti gli aspetti, collegati al fenomeno migrazione, modificando sostanzialmente il comportamento completamente passivo del suo predecessore il quale, per i grandi (!) meriti guadagnati nel periodo della sua permanenza al Ministero degli Interni, è stato promosso Ministro degli Esteri.
In una mia nota del 9 ottobre 2013, pubblicata su diversi giornali on line e inserita alla pag.98 del mio libro” Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”, consideravo la possibilità di “ Creare in Libia un centro di accoglienza per coloro i quali, per motivi seriamente accertati, sono costretti ad emigrare”, verificare e documentare la loro identità, cosa molto difficile effettuare in Italia, dove gli immigrati attendono mesi ed anche anni, causando l’intasamento dei Centri di raccolta e determinando frequenti casi di rivolta.
Senza trascurare l’enorme costo del pattugliamento del Mediterraneo con navi ed aerei, del mantenimento di centinaia di migliaia di immigrati e le speculazioni collegate alla spesa per la loro permanenza.
In altra nota del 20 marzo 2015, pubblicata sugli stessi giornali on line e riportata alla pag.249 dello stesso libro, così scrivevo “Mi ha molto sorpreso la dichiarazione del Ministro Alfano il quale, commentando le notizie che un milione di persone sono in attesa di iniziare il lungo viaggio per raggiungere le coste siciliane, ha affermato che bisogna fermare questo previsto esodo. Ci sono voluti circa venti mesi perché il Ministro degli Interni comprendesse che la regolamentazione dell’afflusso degli immigrati doveva essere meglio gestita.”
Inoltre “ Ci sono voluti circa venti mesi perché Alfano affermasse la necessità di coinvolgere la Libia, proprio in questo momento difficile per la situazione interna che quel Paese attraversa; oggi è più difficile a differenza di venti mesi fa”.
A Lei, che con la sua ben nota serietà e competenza sta affrontando questo enorme problema, l’augurio che possa riuscire a creare le migliori condizioni per una seria e responsabile definizione.
Cordialmente

angiolo alerci




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