10 febbraio 2017
LETTERA APERTA
PER IL PROF. PAOLO GROSSI
Presidente della Corte Costituzionale - ROMA
Ancora una volta la Corte Costituzionale, teoricamente la più
alta autorità di garanzia prevista dalla nostra Costituzione,
valuta parzialmente i ricorsi presentati e chiude un occhio su
punti anche di notevole rilevanza costituzionale.
Più volte la Corte è stata chiamata a valutare aspetti delle
leggi elettorali approvate dal Parlamento e più volte ha chiuso
un occhio.
Anche dai motivi della decisione pubblicata ieri, riguardante
aspetti di incostituzionalità dell’Italicum, appare chiara una
valutazione parziale.
Avere riconosciuto ai partiti il “diritto” di nominare più del
50% dei Deputati è stato l’ultima brillante trovata.
Forse nel testo della Costituzione in possesso della Corte
risulta cancellato l’articolo 51 che, per i non addetti ai
lavori, trascrivo:
“ Tutti i cittadini dell’uno e dell’alto sesso possono accedere
agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di
eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”.
La Corte nella sua decisione avrebbe dovuto chiarire come è
possibile che un candidato nel corso della campagna elettorale,
ancor prima della data delle elezioni, possa riposarsi alle
Maldive e festeggiare la sua “nomina” a deputato, mentre altri
candidati sudano le proverbiali camice alla affannosa ricerche
dei voti di preferenza !
E’ la stessa Corte che, dopo avere dichiarato la
incostituzionalità del “porcellum”, ha consentito ad un
Parlamento illegittimo restare in carica per una intera
legislatura.
Il mio impegno in politica mi ha anche dato la opportunità di
valutare in concreto gli effetti di tutte le leggi elettorali
emanate dal 1946 in poi.
Nel 1987 in occasione di una conviviale del Lions Club di Enna,
ho intrattenuto i presenti sulla incostituzionalità della legge
elettorale allora vigente.
Relazione che venne integralmente pubblicata dalla rivista The
Lion e inserita nel mio libro “Il Lions International compie
cento anni .Contributi e considerazioni di un Charter Member
dopo cinquantaquattro anni di appartenenza” e, come previsto
dall’art.50 della Costituzione, trasmessa anche al Presidente
della Camera dei Deputati.
Purtroppo gli interessi della casta hanno avuto sempre il
sopravvento.
Speriamo che, anche per la confusione che oggi regna nella
politica italiana, nel tentativo di differire le possibili
elezioni anticipate venga nuovamente sollevato il problema della
incostituzionalità della nomina di più del 50% dei Deputati.
angiolo alerci
n.b. allegati per il Presidente della Corte la relazione fatta
nel 1987 e la lettera di riscontro da parte del Presidente della
Camera on.Fini.
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