19 aprile 2017
LETTERA
APERTA
ALLA MINISTRA DELLA P.A.
MARIANNA MADIA
ROMA
Con analoga lettera aperta del 7 febbraio 2016, trasmessa anche
per le vie tradizionali, avevo rappresentato fatti collegati ai
numerosi crolli verificatisi in Sicilia, il più eclatante quello
verificatosi il 30 dicembre 2014 relativo al viadotto
“Scorciavacche” sulla strada Agrigento Palermo, “inaugurato in
pompa magna soltanto una settimana prima”,ancora non collaudato.
Lettera suggeritami dal grave fatto accaduto per il crollo del
ponte sulla superstrada Milano Lecco.
Appare molto strano come ad oggi resistono ponti costruiti
duecento anni fa’, mentre crollano ponti costruiti negli ultimi
50 anni.
Ogni volta si riparla di verifiche da effettuare per verificare
lo stato delle moltissime opere a rischio ma niente in concreto
è stato fatto, mentre assistiamo al tentativo di scaricare
sempre ad altri ogni responsabilità.
Tutte le opere che hanno utilizzata “malta cementizia” costruite
negli ultimi cinquant’anni sono a rischio, ed è facile anche a
distanza di tempo individuarne cause e responsabilità.
Anche un Maresciallo dei Carabinieri di un piccolissimo comune
sa che, da almeno dieci lustri , il 90% degli impianti è nelle
mani della malavita che impone ai costruttori condizioni
“particolari” per forniture “ non particolari”.
Tutti sanno il modo come vengono effettuati i controlli in corso
d’opera e tutti sanno come vengono effettuati, nella maggior
parte dei casi, i collaudi.
Collaudi “a campione”; ma rimane più di un dubbio come avviene
la scelta dei campioni.
Con la lettera sopra richiamata suggerivo di modificare la norma
che disciplina la nomina dei collaudatori i quali non devono
essere nominati dopo mesi della ultimazione dei lavori ma
contestualmente all’inizio dei lavori.
Il collaudatore così sarebbe responsabile, unitamente al
direttore dei lavori, della qualità dei prodotti utilizzati e
non l’agnello sacrificale al momento in cui si verificano i
danni.
Sui ponti, viadotti e costruzioni in genere che utilizzano malte
cementizie, il collaudo non deve essere effettuata a campione
anche perché sorge più di un dubbio di chi indica i campioni da
controllare.
Cara Ministra, lei che si sta dimostrando molto attiva nel
tentativo di migliorare la nostra P.A. cerchi di valutare
l’aspetto che con la presente ho voluto rappresentarle.
Angiolo Alerci
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