5 giugno 2017
CORSI
E RICORSI STORICI
La nostra “seconda” Repubblica, che aveva cercato di distruggere
quanto fatto dalla “prima” Repubblica, è stata costretta ad
operare in contraddizione con le premesse chiedendo aiuto ai
lavori svolti nel “nefasto” periodo della prima Repubblica.
Purtroppo spesso anche nel “copiare” non sempre sono state
scelte le soluzioni migliori.
Il referendum di Mario Segni segnò l’inizio di un’ azione
trasformatrice che, per quanto riguarda la legge elettorale,
trovò riscontro nel Mattarellum, ancora in tempi molto recenti
da più parti considerato applicabile, con qualche lieve
modifica.
Ma i nostri politici attuali, dopo tante discussioni e molte
proposte, sembra che siano riusciti a convergere verso un
sistema elettorale squisitamente proporzionale, esattamente come
quello in vigore nel 1948.
Senza volere entrare nei dettagli, dal momento che la riforma
dovrà essere approvata dal Parlamento, dove certamente saranno
proposte ed approvate delle modifiche.
Una considerazione viene fatta da chi in quel periodo era molto
attivo nell’attività politica.
In occasione delle elezioni politiche del 1948, vigente una
legge proporzionale pura, vennero presentate per la elezione
della Camera dei Deputati circa cinquanta liste.
Su 22.850.000 votanti la Democrazia Cristiana ed il Fronte
Popolare (PCI e PSI) ottennero 21/milioni di voti e la elezione
di 488 deputati, Unità Socialista ,Partito Monarchico,Partito
Repubblicano, Movimento Sociale e Partito sud-tirolese circa
5.000.000 di voti e la elezione di n.84 deputati, mentre le
rimanenti circa 40 liste ottennero soltanto 280.000 voti e la
elezione di due deputati: uno del Partito Sardo d’Azione e uno
del Partito del Contadini d’Italia.
La soglia del 5% dovrebbe sconsigliare molti di ripetere
l’errore del 1948.
La D.C. nonostante avesse ottenuto una larga maggioranza sia
alla Camera dei Deputati che al Senato, formò dei governi di
coalizione inserendo il Partito Liberale, il Partito
Socialdemocratico ed il Partito Repubblicano.
La grande differenza tra la situazione di ieri e quella di oggi
è che allora si confrontavano la DC di De Gasperi, il PSDI di
Saragat,Il PRI di La Malfa ed il PLI di Malagodi.
Oggi si confrontano Renzi, Grillo e Berlusconi che, non tenendo
conto delle sorprese elettorali, dovrebbero rappresentare le tre
formazioni di maggior peso.
Se il loro comportamento di oggi e le loro dichiarazioni saranno
confermate dopo il risultato elettorale, giorni molto bui
saranno riservati al nostro Paese allontanando quel fumus di
ripresa della nostra economia ed il superamento della crisi.
Speriamo che nel suo percorso parlamentare la legge venga
migliorata, tenendo conto anche dei diversi problemi già
sollevati che presentano grossi aspetti di incostituzionalità.
angiolo alerci
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