2 giugno 2016
LE INTERCETTAZIONI DI NAPOLITANO
La stampa ha dato notizia che l'ex Magistrato, ed ora Avvocato
Ingroia, si appresta a scrivere un romanzo nel quale ci sarà
anche
spazio per le famose intercettazioni dei colloqui tra il
Presidente Napolitano
ed il Ministro Mancino..
La nota comica è che il Ministero della Giustizia ha avviato da
circa un anno
delle verifiche per accertare se dopo la distruzione delle
bobine siano rimaste in qualche modo tracce sui server.
Questa affermazione appare al sottoscritto ridicola per il
semplice fatto che il problema delle famose bobine è stato dallo
stesso trattato con ben due note, pubblicate su diversi giornali
on line, e oggi consacrati nel libro “CRONACA E RIFLESSIONI
SULLA POLITICA ITALIANA”, datate rispettivamente 9 febbraio 2013
e 31 gennaio 2014, di cui trascriviamo due interessanti stralci:
9 febbraio 2013 “ Non c'è dubbio che la Magistratura ha
distrutto il disco contenente le registrazioni; spero che tra
qualche anno, o fra qualche settimana, non leggeremo sulla
stampa o non vedremo in TV quelle registrazioni che, forse, nel
frattempo qualcuno ha copiato”.
31 gennaio 2014 “Sul Corriera della sera del 30 gennaio ho
trovato in una pagine, senza particolare evidenza, la seguente
notizia dal titolo le telefonate di Mancino.
Servizio pubblico di Michele Santoro ha pubblicato sul sito
della trasmissione gli audio originali delle telefonate
intercettate tra Loris D'Ambrosio, Consigliere giuridico del
Presidente Napolitano, e l'ex Ministro Nicola Mancino.
Sono quelle all'origine del conflitto tra il Quirinale e la
Procura di Palermo che ha condotto l'inchiesta sulla trattativa
Stato-Mafia”.
In quella occasione il Ministero della Giustizia non si attivò
per accertare la provenienza di quelle registrazioni e solo
“all'inizio di quest'anno” pare si sia mosso nella giusta
direzione.
Oggi il lavoro potrebbe facilmente concludersi, dal momento che
anche l'ex Giudice Ingroia ne conserva “ i ricordi”, ma i
responsabili del Ministero della Giustizia dovranno
giustificarsi perchè non sono intervenuti il 31 gennaio 2014
quando la notizia è apparsa sul Corriere della sera e non
soltanto su numerosi giornali on line.
Angiolo Alerci
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