26 luglio 2017
IMMIGRAZIONE: mossa strategica della Francia
Il Presidente della Repubblica Francese Macron ha fatto
incontrare a Parigi il premier libico Al Sarraj ed il generale
Haftar, comandante dell’esercito nazionale libico, i quali si
sono impegnati per un cessate il fuoco e per la effettuazione di
nuove elezioni.
L’accordo siglato in Francia, articolato su dieci punti, se
troverà pratica attuazione potrebbe segnare una svolta in
materia di migrazione.
Nello stesso tempo, però, ha mortificato il nostro paese
destinatario delle navi cariche di migranti, che non è riuscito
in molti anni ad ottenere un minimo miglioramento nella gestione
di questo annoso problema.
La grande miopia dei nostri governanti è stata premiata dalla
capacità dimostrata dal governo francese nel porre e condurre
l’iniziativa in termini seri.
Problema che era stato posto all’attenzione del Ministro degli
Esteri Alfano fin dal 9 febbraio 2013 , quando la situazione
politica della Libia era quasi normalizzata, con una mia nota
pubblicata su diversi giornali on line e trasmessa allo stesso
Ministro, che così recitava:
“ Creare in Libia, d’intesa con quel Governo, un centro di
accoglienza per coloro i quali, per motivi seriamente accertati,
sono costretti ad emigrare e trasportarli, dopo avere verificato
le loro identità, con una nave in uno o più porti del nord,
agevolandoli nel raggiungere quegli agognati paesi che temono di
perdere la loro sovranità.”
Ciò avrebbe evitato la necessità di tenere in allarme molte
nostre navi, molti aerei ed elicotteri che giornalmente
pattugliano la zona, ed avrebbe ridotto il proliferare di ONG e
di scafisti.
Inoltre sarebbe stato eliminato il successivo accertamento delle
loro identità e del loro effettivo status, cose che comportano
la permanenza anche per anni nelle nostre strutture di
accoglienza.
Soltanto nei primi giorni del mese di marzo 2015 il Ministro
Alfano dichiarò “ che un milione di persone sono in attesa di
raggiungere le coste siciliane e che bisogna fermare in Libia
questo previsto esodo.”
Ci sono voluti “soltanto” venti mesi perché in Ministro Alfano
affermasse la necessità di coinvolgere la Libia, proprio nel
momento in cui la situazione politica aveva reso quel paese
ingovernabile ed impossibile per tutti intrattenere un rapporto
di questo tipo.
Recentemente è stato in Ministro Minniti a porre in modo più
serio il problema, recandosi personalmente in Libia, in un
colloquio con il Presidente libico Falez Mustafa Al Serraj.
La sua iniziativa è stata improvvisamente stoppata dal nuovo
Presidente francese Macron che, con una visione più ampia, è
riuscito a fare incontrare a Parigi i due contendenti libici e a
far loro sottoscrivere degli impegni che dovrebbero notevolmente
ridurre e migliorare il flusso dei migranti.
Da qualche parte Macron viene criticato per non avere comunicato
in anticipo all’Italia questa sua iniziativa.
Personalmente penso che abbia fatto bene, perché la situazione
del nostro Paese avrebbe potuto complicarne l’esito.
angiolo alerci
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