I PRINCIPESCHI COSTI DEL QUIRINALE
A breve, per la prima volta, dovrebbe essere disponibile on-line il prospetto sintetico dei costi del Quirinale.
Una decisione cui si è giunti solo dopo numerose e reiterate polemiche riguardanti i costi della Presidenza della Repubblica.
Il bilancio preventivo 2013, tuttavia, mostra come la “dotazione a carico del bilancio dello Stato” è pressoché invariata rispetto agli anni precedenti (dal 2008 in poi) e l’ammontare complessivo rimane del tutto rilevante:
228 milioni di euro cui vanno aggiunti 500.000 euro per la tenuta presidenziale di Castel
Porziano. Di fatto, solo qualche marginale risparmio e nessuna sostanziale e concreta riduzione.
A tal proposito una nota del Quirinale sottolinea: "Il livello attuale della dotazione resta su un livello sostanzialmente analogo a quello del 2008 …. pur se a fronte di un’inflazione che rispetto ad allora ha raggiunto al 31.12.2012 la misura complessiva del 10,6 per cento in base all’indice dei prezzi al
consumo". Una peregrina giustificazione, in linguaggio burocratico-politichese, che sa molto di presa in giro.
Ma come viene spesa una cifra simile? Eccone un riassunto:
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la spesa per il personale in
servizio è pari al 53,78% e ammonta a circa 131 milioni di
euro;
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la spesa pensionistica registra un aumento di 2,2
milioni di euro rispetto al 2012;
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la spesa per beni e servizi è di 22,2 milioni di euro,
pari al 9,12% del totale;
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all'area delle funzioni istituzionali sono destinati
45,8 milioni di euro (18,80%);
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a quella dei servizi generali 43,2 milioni di euro (17,73%):
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a quella della dotazione e della valorizzazione del patrimonio artistico 34,7 milioni di euro
(14,25%);
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ai servizi di Sicurezza vanno 15,8 milioni di euro (6,49%);
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l'area amministrazione assorbe 13,7 milioni di euro (5,62%);
una specifica spesa è quella relativa agli “extra costi” derivanti dalla gestione, manutenzione e
valorizzazione di un compendio immobiliare e naturalistico aperto alla fruizione del pubblico, che alla luce delle risultanze di bilancio può essere stimato in circa 30 milioni di euro
Alla luce di quanto esposto resta da chiedersi perché solo i cittadini (o meglio solo i contribuenti onesti) debbono stringere la cinghia e fare sempre nuovi sacrifici a fronte dei non contenibili costi, magari in regime di sperpero e di sciupio, delle Istituzioni e dell’apparato politico?
E’ risaputo che circa un milione e duecentomila sono le persone (in gran parte autentici parassiti) che direttamente o indirettamente vivono di politica, spesso di quella politica fatta di corruzione, malversazioni, favoritismi, settarismi.
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