7 novembre 2017
IL FUTURO DI RENZI
Il risultato delle elezioni regionali siciliane ha sancito in
modo chiarissimo la grande sconfitta del P.D. di Renzi. Non ci
sono giustificazioni particolari per addolcire questa amara
pillola.
Un dato ormai rilevato è il denominatore comune nella nostra
politica: le contrapposizioni personali al posto dei programmi.
Ieri, e torna di attualità, la battaglia non contro Forza Italia
ma contro Berlusconi, oggi la battaglia continua contro Renzi e
non contro il P.D.
Non c’è dubbio che sia Berlusconi che Renzi hanno agevolato, con
il loro modo di personalizzare la vita politica, la
personalizzazione degli scontri.
Con l’approssimarsi delle prossime elezioni politiche vorrei
ricordare al Segretario del P.D.Renzi il grande errore commesso
dalla governance dell’ ulivo, in occasione delle elezioni
politiche del 2001.
L’ Ulivo aveva governato con la presidenza Prodi dal 1996 al
1998 ,
sfiduciato per il disimpegno di Rifondazione Comunista di
Bertinotti, venne sostituito prima da D’Alema e poi da Amato,
che gestì l’azione del suo Governo con particolare diligenza e
competenza, fino alla scadenza del mandato.
Il partito non tenne conto che Amato uomo di sinistra aveva ben
meritato, ma decise di non presentarlo in occasione delle nuove
elezioni preferendo la candidatura di Francesco Rutelli ,
battuto da Berlusconi con uno scarto di oltre 5/milioni di voti.
Oggi siamo alla vigilia di un nuovo errore: il P.D. si appresta
a dare il ben servito a Gentiloni che, come Amato, ha ben
condotto la gestione del Governo in un momento particolarmente
difficile.
Renzi ha recentemente affermato, dopo avere tessuto lodi al
Governo Gentiloni a parte la situazione incresciosa creatasi per
la conferma di Visco , che le primarie hanno eletto il
Segretario, indicato anche per la candidatura a Premier.
Renzi da Segretario, dovrebbe tener conto delle odierne
valutazioni che la pubblica opinione fa sul suo modo di
confrontarsi, e far tesoro del valore della sonora sconfitta
nelle recenti elezioni siciliane.
Dopo avere gestito male la disfatta, determinata dall’esito del
referendum sulle modifiche della nostra Costituzione, non ha
saputo valutarne bene le vere cause, i grossi errori commessi ,
il tono arrogante usato nei suoi discorsi ed è convinto di
potere concorrere per vincere le prossime elezioni.
Non c’è bisogno di scomodare i sondaggisti perchè il risultato
potrebbe benissimo essere scritto oggi.
Renzi vuole giocare la difficile carta che da tempo tiene nella
mani, forse ricordando ancora il remoto risultato elettorale
delle europee.
Non tiene conto, però, che da quella data acqua ne è passata
molta sotto i ponti e la speranza di rivincita nei confronti di
coloro i quali si sono staccati dal partito e collocati alla sua
sinistra , sarà molto difficile specie dopo il saluto dato al
P.D. dal Presidente Grasso.
Errare umanum est. Perseverare…….
Ma la storia ci insegna che la sinistra italiana ama
periodicamente farsi male da sola.
Angiolo Alerci
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