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                                                                                       23 febbraio 2018

            SI AVVICINA IL GIORNO DEL GIUDIZIO

Siamo alla vigilia di un’importante scadenza elettorale e la confusione, alimentata dal modo come sono condotte le discussioni in TV, ha creato una grande incertezza nella maggioranza degli elettori che ricordano i bei comizi elettorali di un tempo.
Discussioni che serviranno a rendere più pesante il dato delle astensioni.
In vista del rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana in una mia nota, pubblicata su diverse testate giornalistiche on line ed inserita alla pagina 95 del III volume dei mio libro “ Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”, così scrivevo:
“Mai in settant’anni di autonomia si è caduti nel ridicolo come in questa occasione. I due raggruppamenti di centro sinistra e di centro destra, alla ricerca di possibili aggregazioni, si sono spaccati in diversi tronconi che si limitano soltanto ad affrontarsi nel proprio interno, con toni da veri nemici. Giornalmente spuntano e scompaiono nomi e tipi di aggregazione, si parla di candidati multipli sia a destra che a sinistra, facendo il gioco del Movimento 5 Stelle che da mesi si confronta con la gente siciliana. I grandi rappresentanti della Destra e della Sinistra consegneranno in un piatto d’oro la Sicilia al Movimento 5 Stelle, che potrà avere dei limiti, ma che certamente governerebbe meglio del Governo uscente o di un Governo formato da pseudo coalizioni di destra o di sinistra.”
Il risultato consacrò la vittoria del Centro Destra che, nonostante la indiscussa personalità ed esperienza del Presidente eletto Musumeci, ha cominciato ad inciampare nel suo percorso, non agevolato dal Presidente dell’Assemblea Regionale Miccichè.
Io sono, per la mia età di quasi 89 anni, l’ultimo superstite dei fondatori della Democrazia Cristiana di Enna, rimasto democristiano senza partito.
Negli anni novanta rifiutai l’offerta del responsabile di Forza Italia Ugo Grimaldi, di candidarmi per le elezioni del Sindaco di Enna o del Presidente della Provincia. Ringraziai Ugo, tra l’altro mio cugino, al quale feci presente che la mia lunga vita vissuta all’interno della D.C. non mi consentiva di accettare la sua proposta, perchè sarebbe stata considerata formale adesione ad un nuovo gruppo politico.
Sono nato e morirò democristiano.

Questa situazione non mi ha impedito di votare per un certo periodo il raggruppamento che di più si richiamava ai principi della D.C., fino a quando l’allora responsabile on. Casini non iniziò il suo lungo, travagliato e ridicolo percorso, teso soltanto a riuscire a mantenersi in sella, cosa tentata ancora un volta oggi.
Nelle altre molte occasioni la mia scelta, più che politica, è stata orientata nei confronti del personaggio ritenuto dal mio punto di vista il più meritevole.
Nonostante questa mia lunga esperienza sono ancora profondamente indeciso come voterò in occasione delle prossime elezioni .
Certamente non voterò Berlusconi, individuo completamente inaffidabile che, con innata furbizia, continua a prendere in giro gli elettori firmando contratti, pur sapendo di non doverli rispettare.
Non voterò per Salvini perché lo stesso viene votato in Sicilia dai neo lombardi on. Pagano e dr.Attaguile.
Non voterò per la nuova Sinistra per la totale sfiducia, non solo in D’Alema & C, ma per il nuovo leader Grasso il quale, dimettendosi dal partito che lo aveva designato per la carica di Presidente del Senato, nonostante la immediatezza delle elezioni, non ha pensato di dimettersi dalla carica per potere svolgere il suo ruolo di candidato nella qualità di Presidente de Senato.
Avrei votato per il P.D. da tempo democristianizzato, se Renzi, invece di sviare il discorso su chi sarebbe stato in caso di vittoria il Presidente del Consiglio, avesse indicato in modo serio il nome di Gentiloni.
Fatte queste considerazioni vorrei chiudere le mie impressioni nello stesso modo come conclusi quelle relative alla elezioni regionali siciliane.
I grandi politicanti della Destra e della Sinistra, con ammucchiate che giornalmente ritengono di poter sottolineare tutti i punti di disaccordo, potranno consegnare le sorti dello Stato al Movimento 5 Stelle che, potrà avere dei limiti, ma certamente potrebbe governare meglio di un Governo formato da pseudo coalizioni, realizzate soltanto per aggirare quella legge elettorale che si sta dimostrando un vero boomerang nei confronti di chi l’ha imposto.

angiolo alerci

 

 


 

 

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