5 dicembre 2021
L’ERRORE
DI DRAGHI
Questo è quello che io scrivevo il 16 marzo 2021 per diversi
giornali on line, inserito alle pagine 61 e seguenti del mio VII
libro di Cronaca e riflessioni sulla politica italiana.
“Del personaggio Mario Draghi molti conosciamo le doti e
l’altissima professionalità, dimostrate in tutti gli incarichi
ricoperti.
Non dobbiamo mai dimenticare che, senza Draghi alla Presidenza
della Banca Europea, la già disastrosa situazione del nostro
Paese ci avrebbe riservato giorni ancora più bui.
Avere accettato, con alto spirito di sacrificio, la nomina a
Capo del nostro nuovo Governo è stato un banale errore, causato
dal fatto di non avere preventivamente valutato attentamente
quella che era la situazione reale del nostro Parlamento.
Tre fatti, in brevissimo tempo accaduti, ne sono le prove:
- il trasformismo di Salvini, forse un miracolo fatto dalla
coroncina che continuamente tiene nelle mani, da nemico n. 1 a
europeista convinto;
- la spaccatura del Movimento Cinque Stelle, che da solo
rappresentava circa il 40% dei parlamentari;
- la crisi del Partito Democratico con le dimissioni del suo
Segretario Zingaretti.
Sarà molto difficile, forse impossibile, potere realizzare le
riforme e tutti i consequenziali provvedimenti necessari, per
uscire da questa pericolosissima crisi.
Un governo come quello attuale, che non consente nel suo interno
un serio confronto per pervenire ad una giusta mediazione, non
sarà in grado di risolvere gli urgenti problemi che da tempo
sono in grande evidenza.
La larga eterogenea maggioranza ha dato vita a questo Governo,
non per risolvere i problemi, ma per tentare di salvare questa
legislatura, dal momento che i parlamentari, sia di Camera che
di Senato, sanno che, almeno l’80% di loro, con le nuove
elezioni resterà a casa.
Se Draghi, a causa della nostra situazione politica attuale, non
riuscirà a “salvare la Patria”, un altro grosso danno è alle
porte: Draghi avrà bruciato tutte quelle carte che lo indicavano
come il più autorevole nome per l’elezione del prossimo
Presidente della Repubblica.”
Gran parte di quanto da me considerato si sta verificando e la
figura, per certi comportamenti, ha ridimensionato la
valutazione su di lui inizialmente fatta, con l’aggravante della
confusione che si sta creando in vista dell’elezione del nuovo
Capo dello Stato.
Un Capo dello stato che verrà eletto da un Parlamento che,
almeno per l’ottanta per cento, non rappresenta più quella parte
di elettorato che l’ha eletto.
A casa nostra ormai tutto è possibile, tutto nelle mani di
coloro che sanno che con la nuova legge e le eventuali possibili
elezioni anticipate, certamente non ritorneranno in Parlamento.
Nelle mani di questi signori, purtroppo, sono affidate le sorti
del nostro Paese.
angiolo alerci
|