"LAUDATO SI'
ENCICLICA SULLA CURA DELLA
CASA COMUNE
"In larga parte è l'uomo che prende a schiaffi
la natura, continuamente. Noi ci siamo un po' impadroniti della
natura, della sorella terra, della madre terra. Un vecchio
contadino una volta mi ha detto: 'Dio perdona sempre, noi
gli
uomini - perdoniamo alcune volte, la natura non perdona mai', se
tu la prendi a schiaffi lei lo fa a sua volta. Credo che noi
abbiamo sfruttato troppo la natura".
Papa Francesco, con la Sua consueta bonomia ma con la
incontestabile forza morale e spirituale che gli deriva dal non
essere sottomesso al formalismo (anche diplomatico), alle
apparenze, al materialismo consumistico (certamente contrastante
con Sua formazione francescana), alle ipocrisie curiali, ha
affrontato un tema vitale per la sopravvivenza del Pianeta Terra
di cui tutti siamo ospiti in transito.
Ha deciso, senza infingimenti di sorta e senza paura, di
segnalare al giudizio della gente i responsabili dei disastri
ecologici e sociali che affliggono il Mondo intero. La Sua
genuina Fede cristiana – essenzialmente intesa come forza morale
e spirituale – lo ha indotto a rilanciare una precisa condanna
nei riguardi dei ladroni e mercanti annidati nel Tempio comune
che è la Terra.
Ha giustamente posto in risalto l’inderogabile esigenza di
correre ai ripari per attivare, prima che sia troppo tardi, le
regole necessarie alla tutela dell'ambiente e del Creato. La
Chiesa non può esimersi dall’alzare la voce per chiedere, in
maniera “forte ed eloquente” (come è stato detto da più parti),
che vengano al più presto varati trattati e normative
internazionali, comunitarie e nazionali idonee ad affrontare con
risolutezza i problemi dell’ecosistema planetario. Papa
Bergoglio, in materia, è stato lapidario e incisivo:
"Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro
che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico,
politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona
volontà: siamo 'custodi' della creazione, del disegno di Dio
iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non
lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il
cammino di questo nostro mondo!".
Speriamo che i molti “responsabili” sparsi per i 5 continenti,
pur se affetti da congeniti problemi di udito, si sforzino di
aprire bene le orecchie e lo ascoltino, senza meschine riserve e
senza sottovalutare le molte notorie problematiche.
Giugno 2015
A.Lucchese
P.S. – Con riferimento alla “ENCICLICA” di cui sopra, si
ripropone all’attenzione dei lettori il testo completo di uno
“studio” da me realizzato nel lontano 1994 e allora presentato
in “anteprima” nella Associazione “High Fidelity”, in una
affollata assemblea di Soci e amici della stessa.
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