20 giugno 2016
ELEZIONI
AMMINISTRATIVE
I ballottaggi
A risultati ufficiali acquisiti non posso non fare alcune
considerazioni sull'esito dei ballottaggio nelle maggiori città
italiane.
Scontato, secondo le previsioni della vigilia, il risultato di
Napoli con la rielezione De Magistris, il quale non è
catalogabile tra le formazioni politiche tradizionali, prevista
anche l' elezione della Raggi a Roma.
Forte dubbio sul risultato del ballottaggio di Milano, dubbio
confermato durante le sfoglio che ha registrato la vittoria di
Sala con un minimo scarto, mentre grossa sorpresa a Torino dove
l' Appendino ha vinto recuperando circa il 12% a Fassino.
Mentre i risultati ad eccezione di quelli di Torino potevano
starci, molte perplessità hanno creato le percentuali ottenute
dalla Raggi a Roma e dalla Appendino a Torino.
Non può essere considerato un fatto normale che a Roma la Raggi
doppi il risultato di Giachetti e che a Torino l'Appendino
recuperi il 12% dei voti a Fassino che, secondo il giudizio dei
torinesi ha bene amministrato la città, senza tener conto che si
trattava di un ex Segretario politico del P.D.,
A questo punto occorre ricercare le cause che hanno
determinato,non tanto il risultato elettorale, quanto
un'interpretazione degli stessi risultati.
Nella mia ultima lettera aperta indirizzata al Presidente Renzi,
pubblicata su questo giornale on line il 15 giugno 2016 alla
vigilia del ballottaggio, riferendomi a certi atteggiamenti del
Presidente Renzi così concludevo: “Tanto è bastato per
compattare tutta l'opposizione e gran parte della minoranza del
suo partito”.
E' stata parte dell'opposizione e parte della minoranza del suo
partito ad agevolare i grossi risultati ottenuti dal Movimento
cinque stelle non solo a Roma e Torino, ma in tutti i comuni in
cui il ballottaggio era tra un esponente del P.D. ed un
esponente del Movimento cinque stelle.
Può essere giustificato il comportamento di SEL che non ha
ufficialmente condiviso le decisioni del P.D., giustificate le
posizioni di Fassina e Civati i quali, non condividendo la linea
del partito, si sono dimessi da oltre un anno, ma non possono
essere tollerate le continue dichiarazioni in polemica fatte da
Cuperlo, l'ironia di D'Alema alla vigilia el ballottaggio ed il
disimpegno di molti nel corso della campagna elettorale.
Renzi non ha fatto alcun tentativo per cercare , nella sua
duplice veste di Segretario e di Presidente del Consiglio, di
ammorbidire i rapporti con la minoranza la quale, vistasi
completamente esclusa nella valutazione di molte decisioni, nel
segreto dell'urna si è comportata “ secondo coscienza”.
In una delle mie ultime note sottolineavo che l'esito delle
amministrative poteva condizionare l'esito del referendum per
l'approvazione delle riforme costituzionali.
Se il problema allora era di un codice “ verde”, oggi si ha la
sensazione che il colore tende velocemente a diventare “rosso”,
E con il colore rosso verrà cancellata la lunga fatica del
Parlamento che vedrà buttato nella spazzatura quanto approvato
in circa due anni di attività parlamentare.
Angiolo Alerci
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