8 gennaio 2018
INIZIO DEI DUELLI ELETTORALI
In questi ultimi giorni le governance dei partiti hanno
definito le linee strategiche studiate per affrontare
l’imminente campagna elettorale.
Se dalla mattina si vede il buon giorno abbiamo capito che,
nonostante il richiamo del nostro Presidente della Repubblica,
un lungo periodo burrascoso è alle porte.
Battaglia a colpi di “balle”. Ognuno ritiene di averle “
sparate” più grosse, ma l’inventiva dei nostri politici ci
riserverà momenti sempre più negativamente importanti.
Due gli aspetti che si possono al momento evidenziare:
-il primo aspetto riguarda un programma comune a tutti gli
schieramenti : la diminuzione delle tasse, la riduzione o la
eliminazioni dei contributi, agevolazioni alle imprese, la
diminuzione della disoccupazione, specie nei confronti dei
giovani e delle donne,l’abolizione del canone RAI ed in ultimo
l’abolizione delle tasse universitarie.
Siamo all’inizio della lunga campagna elettorale e, quindi,c’è
abbastanza tempo per giocarsi altre nuove “balle”,
- il secondo aspetto riguarda il fatto che nessuno ha indicato
la provenienza delle risorse per attuare questo meraviglioso
programma, meno il Presidente Grasso che, nell’affermare che
saranno eliminate le tasse universitarie, ha detto “troveremo i
fondi”.
Tutti,però, dovranno ricordarsi che non è consentito al nostro
paese di aumentare il nostro debito pubblico.
Il Centro destra ha siglato un accordo con l’apertura alla
cosiddetta quarta gamba centrista, la quale dovrebbe accettare
una discriminazione dei suoi candidati, escludendo quelli non
graditi a Salvini & c ed inoltre sottoscrivere impegni contrari
a norme costituzionali.
Il Centro Sinistra renziano, da una parte continua ad ignorare
il buon risultato dell’attività governativa di Gentiloni,
dall’altra non riesce a parare i colpi che continuamente
pervengono, non tanto da Berlusconi, che in questo momento lo
ignora, ma dalla sinistra capitanata dal fuoriuscito Grasso.
Grasso, nel suo discorso ufficiale, ha posto condizioni
inaccettabili per un impossibile incontro con il PD, criticando
tutte le realizzazioni fatte nel corso del Governo Renzi che
andrebbero, non ,rivisitate, ma abolite.
Come ciliegia sulla torta è stato dichiarato che nei collegi,
ove in astratto sarebbe possibile una vittoria del P.D. saranno
candidati i massimi esponenti della nuova Sinistra , per
comprometterne un esito favorevole..
In questo particolare momento l’unica affermazione seria è stata
fatta dal Movimento 5 Stelle che, superando l’autolesionismo che
ne ha caratterizzato la legislatura con la scelta di
autoescludersi da ogni contatto con gli altri gruppi
parlamentari, ha cominciato ad usare un linguaggio più politico.
Di Maio ha ripetutamente affermato che, se il Movimento sarà il
maggiore suffragato, a norma della Costituzione il Presidente
della Repubblica dovrebbe affidargli l’incarico di formare il
nuovo Governo.
In questo caso presenterebbe al Parlamento il SUO programma per
ottenerne la prevista fiducia.
Ho sottolineato SUO perché il movimento 5 Stelle ha fatto
intendere che non accetterebbe alcuna modifica al suo programma.
Nello stesso tempo il Movimento 5 Stelle sa, se i numeri in
Parlamento lo consentiranno, di potere ottenere la fiducia con
l’astensione della destra di Salvini o dalla Sinistra di Grasso
per non correre il rischio, già paventato da molti, di un
“inciucio” Renzi-Berlusconi.
Renzi che da un po’ di tempo fa discorsi a tutto campo non ha
più parlato dell’eventuale Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
Non tiene in alcun conto che questo suo silenzio ha danneggiato
e continua a danneggiare il P.D., dal momento che non ha saputo
leccarsi le ferite provocate dall’ esito negativo del
referendum.
Non esplicitare che, in caso di possibili convergenze. candidato
alla Presidenza sarebbe confermato l’ottimo Gentiloni, continua
a creare nella pubblica opinione dei moderati incertezze e
confusioni.
L’ esito della prossima campagna elettorale sarà il tema che
dominerà le discussioni in questi due mesi di confronti.
Nonostante l’appello di tutte le forze politiche ed il richiamo
del nostro Presidente della Repubblica, sarà la grande
percentuale degli astenuti a determinare il risultato
elettorale.
angiolo alerci
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