20 giugno 2017
TRA IL DIRE E
IL FARE…….
In questi giorni abbiamo ascoltato le tante dichiarazioni fatte
dal Ministro dell’Economia Padaon che ha sottolineato il lieve
miglioramento della nostra economia e quella del Presidente
Gentiloni che “servono investimenti pubblici.
Il Ministro Padoan, da molti anni al vertice del Ministero
dell’Economia, corresponsabile della nostra particolare
condizione, sa bene il motivo per cui, a differenza di tutti gli
altri Stati che hanno già registrato un serio miglioramento, la
nostra economia comincia solo a farci intravvedere i primi
segnali di ripresa.
Da molti anni gestisce il nostro debito pubblico, trovato da
Berlusconi a circa 1500/miliardi di euro e lasciato a circa
2000/miliardi di euro e che oggi sfiora i 2400/miliardi di Euro.
Secondo il Pareto “la crisi non è un caso particolare della gran
legge del ritmo che regola tutti i fenomeni sociali.
Non è un accidente che interrompa uno stato normale di cose, il
noto ritmo è una condizione di progresso, è indice di vitalità.”
E’ possibile attenuare gli effetti delle crisi, prevenire con
una saggia politica economica, con una programmazione
responsabile le oscillazioni molto ampie, ma non è nelle umane
possibilità sopprimerle del tutto.
Uno dei provvedimenti necessari, secondo la dottrina economica,
che i governi dovrebbero adottare nei momenti di crisi è quello
di operare ingenti investimenti nelle opere pubbliche, per
ridurre l’enorme disoccupazione causata dal collasso di molte
attività
Proprio ieri il Presidente Gentiloni ha dichiarato che “ servono
investimenti pubblici”.
Purtroppo le nostre condizioni finanziarie non hanno consentito,
e non ci consentono, di applicare questa indicazione perché
l’entità del nostro debito pubblico non può e non deve essere
aumentato.
Le condizioni in cui versano le nostre scuole, le nostre strade,
i nostri ospedali e gli immobili delle pubbliche amministrazioni
confermano che lo Stato non è nemmeno nelle condizioni di
assicurarne l’ordinaria manutenzione.
Il Ministro dell’Economia, il tecnico prof. Padoan, ha speso
molte parole sulla necessità di operare una drastica riduzione
del debito pubblico, che rappresenta il vero motivo per cui la
nostra crisi è molto diversa da quella degli altri paesi
dell’Unione Europea.
Molte parole ma nessuna iniziativa.
Da molti anni si parla di un intervento chirurgico sulla società
partecipate che, a fronte di miliardi di perdite, non hanno mai
realizzato gli scopi per le quali sono state create.
Da molti anni si parla delle privatizzazioni e dell’alienazione
dell’immenso patrimonio immobiliare, già valutato oltre
500//miliardi, che avrebbe potuto ridurre il nostro debito del
25% e, indirettamente, creare le migliori condizioni di spesa e
ridurre le penose annuali richieste di “ tolleranza” rivolte
alla Commissione europea per l’approvazione dei nostri bilanci.
In diverse note pubblicate sempre su giornali on line, trasmesse
anche al Ministro Padoan, ho trattato alcuni aspetti del
comportamento dei Governi che credono di poter ridurre l’immenso
debito pubblico con possibili, ma irrisori, avanzi di bilancio,
grattando il fondo del barile.
La verità è la mancata la volontà politica di operare in questa
direzione.
L’affermazione fatta ieri dal Presidente Gentiloni, che servono
ingenti investimenti pubblici, cadrà nel vuoto se non verrà
affrontato, in modo concreto e con la massima urgenza, il
problema del nostro debito pubblico.
angiolo alerci
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