9 febbraio 2018
LA
CAMPAGNA ELETTORALE NON DECOLLA
Mancano solo venticinque giorni dalla data di effettuazione
dell’evento elettorale e tutti i contendenti si confrontano su
temi di secondaria importanza, rispetto ai tanti e grandi
problemi del paese.
L’argomento dominante è quello della immigrazione,
magistralmente pilotato da moderatori dal momento che , così
come il tema viene rappresentato, determina audience molto
soddisfacenti e serve a distrarre la gente dai veri problemi del
Paese.
Abbiamo assistito nella prima fase della campagna all’
elencazione dei punti programmatici da parte dei rappresentanti
delle varie componenti che sembrano un copia-incolla: riduzione
delle imposte, aumento delle pensioni, assegnazione di diversi
bonus, riduzione dei contributi previdenziali ed altri
ammennicoli senza precisare, a volte indicando in modo molto
approssimativo e fumoso, con quali entrate tutte queste
concessioni saranno coperte, dal momento che non sarà possibile
aumentare il nostro debito pubblico.
Il problema della riduzione del nostro debito pubblico, solo a
parole, è stato presente nelle intenzioni dei governanti
succeduti ai governi Berlusconi, il quale nel corso dei suoi
mandati riuscì a fare aumentare il debito di circa 500/miliardi
di euro, avendolo trovato a circa 1500/miliardi e lasciandolo a
circa 2000/ miliardi .
Dopo l’ultimo governo Berlusconi, col suo Ministro dell’Economia
Tremonti, nonostante i governi succedutisi si sono avvalsi della
collaborazione di insigni tecnici ( Schioppa, Monti. Grilli,
Saccomanni e Padoan) non solo non sono riusciti a realizzare una
benchè minima riduzione del nostro debito, ma neanche a
bloccarne il continuo aumento.
Se il debito pubblico lasciato dai Governi Berlusconi era circa
2000/miliardi di euro, oggi il debito è di oltre 2460/miliardi
di euro con un aumento di 460/miliardi di euro, pari a circa un
milione di miliardi di vecchie lire.
In compenso da oltre quattro lustri si parla dell’alienazione
dell’immenso patrimonio immobiliare e della rivisitazione delle
numerose società partecipate che. oltre a realizzare grosse
perdite, sono continuamente all’attenzione della pubblica
opinione per la loro cattiva gestione, che ha trasformato
gioielli di famiglia in articoli di bigiotteria.
In questa fase pre-elettorale assistiamo alle continue
dichiarazioni programmatiche, ma nessuno parla del modo come
potrà essere ridotto il nostro debito pubblico e nessun
interlocutore, aiutato dai conduttori dei programmi televisivi,
ha fatto fino ad oggi una domanda specifica al riguardo.
Purtroppo, secondo le previsioni, giorni ancora più bui saranno
riservati a noi e giorni tenebrosi ai nostri figli e ai nostri
nipoti.
angiolo alerci
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