6 marzo 2017
LA
CONSIP: una realtà in crisi
In un mio articolo dell’11 novembre 2013 dal titolo “LA SPESA
PUBBLICA: le partecipazioni statali “, pubblicato su diversi
giornali on linee, riportato alla pagina 108 del primo volume
“Cronaca e riflessioni sulla politica italiana” così scrivevo:
“ Risulta che la maggior parte delle trenta società partecipate
attenzionate gestiscono attività improprie per lo Stato il
quale, invece, interviene sempre per coprire le relative perdite
di gestione. Una sola partecipata potrebbe essere veramente
utile, se potenziata: la CONSIP, nata nel 2000 per
razionalizzare tutti gli acquisti da parte delle pubbliche
amministrazioni ed evitare che il prezzo di identiche forniture
acquistate dagli stessi enti, nelle diverse regioni, continui a
registrare differenze fino al 200%”.
Constatare oggi che l’unica società che meritava e merita di
essere mantenuta, è all’attenzione della pubblica opinione per
fatti che, se provati, confermeranno la impossibilità che il
nostro paese possa di uscire da una lunga fase di corruzione,
che attraversa in modo trasversale non solo la politica, ma
anche l’alta, medio e bassa burocrazia per travolgere anche
diversi settori della magistratura.
Un esempio del modo contraddittorio come vengono seguite le
società partecipate è rappresentato dalla Società “ARCUS”,
partecipata al 100%.
Il Ministro Passera ( Governo Monti) portò alla attenzione del
Consiglio dei Ministri la liquidazione della società “ARCUS”,
definita “ un carrozzone inutile della cassaforte dei beni
culturali che fin dalla costituzione è sempre stata alla ribalta
delle cronache negative”, per avere distribuito finanziamenti a
pioggia in maniera clientelare.
La società che aveva un ufficio a Roma in Via Barberini, ove
operavano dieci dipendenti, spendeva per il solo canone di
affitto ben 18/mila euro al mese !.
Non solo non è stata liquidata, come proposto oltre cinque anni
fa dal Ministro Passera, ma il 14 giugno 2014, a soli due anni
di distanza, ha ricevuto il premio “ Ambrogio Lorenzetti” per la
governance delle imprese.
Forse la decisione della sua liquidazione, o gli interventi del
nuovo Ministro Franceschini, hanno compiuto un miracolo.
Per verificare se il miracolo è vero sarebbe opportuno accedere
ai bilanci del 2014/15/16 e valutare in termini complessivi i
veri risultati raggiunti.
Per concludere confermiamo la necessità del mantenimento in vita
della CONSIP, ma torniamo a sottolineare quanto scritto nel 2013
“che necessitava di essere potenziata” e suggeriamo oggi di
rivedere la sua governance.
Angiolo Alerci
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