3 gennaio 2017
ANCORA
SUL MATTARELLUM
Bocciata dal risultato del referendum la riforma costituzionale,
indirettamente collegata anche alla necessità di operare delle
modifiche alla legge elettorale approvata dalle Camere, tutti i
partiti hanno sollevato la necessità di pervenire ad una nuova
legge elettorale condivisa da tutti.
Tante le iniziative: il P.D. riproponendo il “Mattarellum”,
Berlusconi proponendo una riforma in senso proporzionale, il
Movimento Cinque Stelle e La Lega di Salvini , pur di andare
subito al voto, anche il “Porcellum” apportando le modifiche
che, si dice, segnalerà la decisione della Corte Costituzionale.
Senza voler sottolineare, in questa sede, le grandi
responsabilità della Corte, per aver ritardato di oltre un anno
la tanto attesa decisione, la gran confusione creatasi non
lascia ben sperare.
Tra le varie proposte quella che mi ha particolarmente
impressionato è quella del P.D. che ripropone il “Mattarellum”,
nonché la concomitante attesa della decisione della Corte
Costituzionale sulla incostituzionalità di alcune norme dell'Italicum.
Che in politica possono passare più di tre anni, per ricreare le
medesime condizioni, lo dimostra una mia nota del 20 novembre
2013, pubblicata su questa stessa testata e consacrata alla pag.
113 del mio libro “ Cronaca e riflessioni sulla politica
Italiana” dal titolo “ Considerazioni sul Mattarellum” che
trascrivo.
“ Come anticipato con altre note pubblicate sempre su questa
stessa rubrica, per le difficoltà di dialogo tra le forze
politiche si va facendo avanti la probabilità di un ritorno al
“Mattarellum” in occasione delle prossime elezioni.
Da anni si trascina il problema della riforma della legge
elettorale, da anni il nostro Presidente della Repubblica fa
appelli per sollecitare l'approvazione di un tale provvedimento
e, nonostante sull'attuale legge elettorale, definita
“Porcellum” dallo stesso proponente, penda un giudizio di
incostituzionalità, la casta continua trastullarsi con rinvii e
proposte sempre più nuove, allontanando l'esame di un serio
disegno di legge.
Per questo motivo i rappresentanti più responsabili pensano alla
possibile reintroduzione del “Mattarellum” non appena la Corte
Costituzionale dichiarerà la incostituzionalità di diverse norme
contenute nel “Porcellum”.
Il ”Mattarellum”, per quanto riguarda la elezione del Senato,
rispetta i canoni previsti dalla nostra Costituzione: la
elezione del 75% con il sistema uninominale, mentre il 25% viene
attribuito ai maggiori suffragati non risultati eletti:
Per quanto concerne la Camera, invece, il “ Mattarellum”
presenta un aspetto di incostituzionalità, non rispettando gli
artt. 3 e 51 della nostra Costituzione che prevedono “ rimuovere
gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza
dei cittadini e che tutti i cittadini possano accedere alle
cariche elettive in condizione di uguaglianza.
Il “ Mattarellum”, infatti, a differenza di quanto previsto per
il Senato, fermo restando che il 75% dei Deputati sarà eletto
con il sistema uninominale, prevede che per il rimanente 25%
vengono eletti in liste bloccate, rispettando l'ordine di
presentazione, cittadini formalmente non candidati.
Il 25% dei Deputati così non sarà eletto ma nominato, in
dispregio a quanto previsto dalla Costituzione che i cittadini
possano accedere alle cariche elettive in condizione di
uguaglianza.”.
Avrei potuto riciclare la mia nota del 20 novembre 2013 senza il
preambolo, ma le particolari uguali condizioni “sempre in attesa
delle ritardate decisioni della Corte Costituzionale” mi hanno
consigliato di richiamarla, per dimostrare che possono cambiare
i Governi, possono cambiare i parlamentari ma la nostra Corte
Costituzionale non cambia.
angiolo alerci
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